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La valutazione del rischio nel poker: il falso mito del 50:50 (Prima parte)

Facendo parte del genere umano, quindi con l’idea di dover fare profitto a tutti i costi, tutti noi siamo fortemente portati a non prendere in esame una scommessa che riusciremo a vincere sono nel 50% dei casi.

Se ci offrissero di effettuare una scommessa in denaro alla pari, in cui dobbiamo puntare da quale parte cadrà una moneta, il classico testa o croce, la stragrande maggioranza di noi direbbe “No, grazie”.

Tilt Breaker

Nel caso in cui fossimo obbligati ad accettarla, saremmo molto più propensi a sperare di non perdere, piuttosto che allettati dalla possibilità di vincere.

Il concetto di “Break Even”

Va da sè che per un puro calcolo matematico, se dovessimo ripetere l’operazione all’interno di una serie infinita di lanci della moneta, alla resa dei conti ci avvicineremmo di parecchio ad un risultato di “Break Even“.

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Per definizione il concetto di Break Even può essere riferito ad una sessione o ad un periodo di tempo ed indica che in quel dato periodo non si è né vinto né perso.

La prevenzione del rischio

Questo processo di autodifesa e di prevenzione del rischio, è alla base del successo della nostra specie, tuttavia nel poker non va esattamente così.

Il fallimento della valutazione del rischio nel poker è causato dalla convinzione che in un investimento, il calcolo matematico dovrebbe vederci sopra il 50%. 

Come vedremo oggi, invece, questo non è MAI il caso.

Cosa è una scommessa 50:50 nel poker.

Quando dobbiamo affrontare una decisione, non per forza legata al poker, raramente ne esiste una che ci ponga di fronte ad un perfetto 50:50.

Tornando al nostro gioco, invece, mettiamo il caso che l’entità del piatto sia pari a “Zero” e il nostro avversario punti qualsiasi importo, noi avremmo bisogno di un semplice 50% di Equity per fare una chiamata da break even. 

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Questo si verifica perché investiamo 1 per vincere una unità, o se preferite, le nostre Pot Odds sono 1:1.

Questo tipo di valutazione non può praticamente mai essere fatta nella realtà, a causa della crescita graduale del piatto. 

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La crescita graduale del Pot che ci scombina i piani

Ci sarà sempre una parte ulteriore del piatto con cui dovremo fare i conti e che cambierà il nostro rapporto di investimento.

Poniamo il caso che sul piatto ci siano €10, Villain (il nostro avversario) decide, preso da chissà quale forma di “babilonesmia acuta”, di Overbettare a €50. 

A questo punto otterrò 60 di pot e 50 da aggiungere, 60:50, Pot Odds 1,2:1, il che significa che per fare “pari” dovrò essere non più al 50, ma al 45% di Equity. 

La morale di tutto quello che abbiamo scritto finora è che, anche quando siamo alle prese con una puntata Over-Size, la nostra scelta non dipenderà mai da un 50% puro di Equity.

Ora, visto che abbiamo imparato che un 50:50 puro può essere affrontato solo se originato da un Piatto completamente vuoto, possiamo affermare che esso nel poker NON ESISTE.

La domanda che nasce spontanea è adesso questa: quando dobbiamo prendere la decisione di assumerci il rischio? 

Lo scopriremo nella seconda parte di questo articolo.

Articolo tratto da pokerstarsschool.com

 

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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