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NL100: trasformare in bluff la mano sbagliata

Trasformare una made hand in un bluff al momento opportuno è un’arma tanto importante quanto pericolosa, se fatta nel momento o con la mano sbagliata: il rischio di passare da una bella giocata ad un disastro su tutta la linea è infatti dietro l’angolo.

In questo caso siamo al NL100 su Full Tilt Poker, ad un tavolo 6-max Rush: il nostro stack è di cento big blind effettivi, e ci troviamo sul grande buio con j 10: il bottone, un regular con cui non abbiamo history particolare, openraisa a 2.5 $ e noi chiamiamo.  Il flop è j 2 9 , e naturalmente check/calliamo la continuation bet di poco più di half pot. Il turn è l’ a , e qui il bottone punta 7 $ su un piatto di 11.5 $, ma hero chiama di  nuovo.

Il river è il 4 , ed hero checka una terza volta, col bottone che punta esattamente metà piatto, ovvero 12.75 $ su un piatto di 25.50 $. E’ qui che hero decide di rilanciare fino a 46.50 dollari, motivando così la sua scelta: “Blockero AJ, e vista la size della sua puntata penso che spesso possa avere una semplice top pair”. Nonostante questo, c’è chi non è convinto della sua linea.

Stiamo parlando di Drew “mythrilfox” Layton, coach della scuderia di Phil Ivey e regular della specialità: analizzando la mano, ecco i punti che gli fanno bollare questo bluff come inadeguato.

Drew “mythrilfox” Layton bazzica il NL100 e NL200 6-max

“Come prima cosa, penso che la tua mano non sia la migliore per bluffare in questa situazione, in quanto il fatto che tu abbia in mano un dieci riduce le combo con cui lui può puntare in bluff. In questo senso, preferirei avere mani come J7 o KJ, ma questo non è il solo motivo per cui la tua linea non mi convince”.

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Drew infatti pensa che molto spesso rilanceremmo le nostre strong made hands al turn, in quanto diversamente ci potrebbero essere molti river che potrebbero freezare l’action quando il nostro avversario abbia in mano un asso debole, tutte carte che lo spingerebbero a checkare dietro facendoci quindi perdere valore: “Inoltre potresti farlo anche per protection, ed una mano come A9 non è forte abbastanza per rilanciare su tutta una serie di river”.

Per questo motivo, Drew preferirebbe non avere un check/raising range al river: visto che non ci arriverebbe con mani che lo farebbero per valore, analogamente non vorrebbe farlo neppure in bluff.

C’è poi un’ultima ragione, che lo spinge a credere che il check/raise in bluff non sia una buona idea qui, e paradossalmente è proprio la size del nostro avversario: “Credo che un ulteriore motivo per il quale il bottone potrebbe decidere di chiamarti comunque abbastanza spesso in questa situazione, risiede nel fatto che avendo lui puntato metà piatto possa pensare di indurre un certo numero di bluff da parte tua, o almeno così mi sembra di notare come tendenza generale a questi livelli da parte di molti avversari”.

Non sappiamo quale sia stato l’esito di questa mano, ma se non altro adesso sappiamo perché anche Aaron Jones non è un fan di una linea simile: del resto, lui lo sa bene che nessuno ha mai niente!

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