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“Il poker sta uccidendo le star russe degli scacchi”

In Russia stanno pianificando la legalizzazione del poker online. La crisi petrolifera (determinata dai prezzi bassi) sta creando uno sbilancio tra le finanze pubbliche e Mosca è alla ricerca di nuove entrate fiscali: il poker potrebbe essere discreta risorsa, considerando l’enorme movimento di appassionati, secondo solo agli Stati Uniti.

I numeri sono impressionanti: l’8,8% del field di PokerStars.com proviene dalla Russia. Nonostante il poker sia tecnicamente illegale, nel 2013 il 16% della popolazione ha giocato a poker (circa 20 milioni di persone), dato in crescita del 5% ed è probabile che negli ultimi anni la popolarità del texas hold’em sia aumentata.

Nella giornata di oggi, Bloomberg ha scritto un interessante editoriale sul fenomeno, dal titolo “il poker sta uccidendo le star russe degli scacchi”.

Durante l’era sovietica, proprio i chess erano il gioco della mente prediletto a Mosca e dintorni, nessuna nazione al mondo aveva prodotto un numero così alto di talenti.

La Russia ha un’eredità ed una tradizione pesante da gestire. Eppure, in 25 anni – afferma Bloomberg – la passione per gli scacchi è stata sostituita dal poker.

Attratto dal giro di soldi dal poker, Dmitrij Andreikin, nato nel 1990 nella Federazione russa, quinto nel ranking mondiale degli scacchi, è stato tra i primi a convertirsi.

Stesso discorso per Almira Skripchenko, nata nel 1976 in Modavia, quando ancora faceva parte dell’ URSS, la pro è ora una brillante pokerista ed abita in Francia, ma è stata per ben due volte nei primi anni 2000, campionessa europea di scacchi (competizione riservata alle donne). Ora vive a Parigi e rappresenta i colori francesi ma è un chiaro esempio di giocatrice di scacchi russa passata poi al poker. Nei tornei live ha vinto più di 261.000$ e vanta diversi ITM nell’EPT e alle WSOP.

Il texas hold’em e le altre varianti sono oramai un gioco di diffusione nazionale e il Governo vuole mettere le mani su questo business.

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La preoccupazione principale, a prescindere dagli aspetti fiscali – deriva, a nostro avviso – da logiche di politica valutaria: a Mosca sono preoccupati dell’uscita continua del denaro dalla Russia su siti stranieri. Abbiamo visto che i russi rappresentano oltre l’8% del field di PokerStars. Bene quanti di questi giocatori sono in realtà vincenti? E’ molto probabile che la maggior parte non lo sia, per questo motivo, il Governo non accetta di buon occhio questa perdita di liquidità verso l’estero.

Non è un caso che il Cremlino abbia proposto di regolamentare il poker online, con la pretesa che i server dei siti siano tutti all’interno dei confini nazionali e che nessun dato possa essere trasferito all’esterno. Vogliono avere il controllo totale.

Kirsan Ilyumzhinov è un businessman russo multimilionario, è stato presidente della Repubblica della federazione russa della Kalmykia, è a capo della federazione mondiale degli scacchi (World Chess Federation): “il poker dovrebbe essere legalizzato, troppe persone sono coinvolte e giocano online. Non c’è nessuna ragione a mantenerlo nascosto e nel campo dell’illegalità”.

Ilyumzhinov ha proposto che il poker sia incluso nella lista degli sport della mente e che sia riconosciuto dalla International Mind Sport Association insieme agli scacchi, al bridge e al gioco cinese “Go”, del quale è presidente della federazione.

Dalla Russia potrebbe arrivare la svolta, sia sotto il profilo politico (determinato da una necessità fiscale e valutaria) che numerico e, dopo il black friday, il mondo del poker potrebbe tornare agli antichi splendori, considerando che negli States oramai il processo di regolamentazione federale è rimasto bloccato da troppi anni. Ma la spinta potrebbe arrivare dall’Est.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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