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Liquidità condivisa boom! In Francia tornei +15% e la raccolta nel cash game cresce del 18%!!! Calo in Italia

Notizie migliori non potevano arrivare dalla Francia per coloro che vedono nella liquidità condivisa la strada principale per rilanciare il poker online e soprattutto il cash game italiano. Eh si perché ai numeri non si comanda, c’è poco da fare. E la trimestrale dell’Arjel transalpina era uno stress-test importante per capire quale fosse l’impatto del nuovo format con field franco-spagnolo sul mercato e sull’action. Bene, le statistiche vanno oltre le più rosee aspettative.

Liquidità condivisa boom: raccolta cash game cresce del 18%!

Da 5 anni a questa parte non si registravano numeri del genere, nonostante una tassazione illogica e la crisi di molti operatori. Le revenues derivanti dal poker sono aumentate dell’8% complessivamente, mentre la raccolta nel cash game ha subito un impennata addirittura del 18%!

I giocatori attivi sono aumentati del 5% e sono tutti francesi, visto che PokerStars.fr ha chiuso agli stranieri che possono iscriversi solo su PokerStars.es.

Al momento solo PS è attiva nel mercato condiviso e quando lo saranno anche gli altri operatori (Winamax, iPoker e PartyPoker sono i prossimi) c’è da scommettere che vi sarà un impennata ancora più importante nei numeri. E gennaio-marzo è il primo rendiconto che ha registrato i 3 mesi di attività nel nuovo mercato.

Ricavi nel cash diminuiti per via di una diminuzione della rake

I ricavi nel cash game sono diminuiti del 2% (in Italia la spesa ha perso 5 punti percentuali nei primi 4 mesi dell’anno…) ma si è registrato un record nelle bets (come detto del 18%).

Il totale delle scommesse nel cash game è stato di 1,1 miliardi di euro, il dato più alto da 14 trimestri, ovvero da quanto l’ente regolatore pubblica questa statistica. Ma come mai le revenues nel cash diminuiscono del 2% ma la raccolta aumenta del 18%? Ce lo spiega l’Arjel: la discrepanza è “dovuta al significativo calo” della rake totale degli operatori di poker nel primo trimestre 2018 rispetto al 2017.

Dovendo uniformare la rake con gli spagnoli, PokerStars ha dovuto diminuirla. Effettivamente quindi il cash game sta volando e questo dato stride con i dati italiani che testimoniano nei primi 4 mesi dell’anno di una regressione della spesa del cash game. Senza liquidità condivisa il nostro mercato rimane parecchio penalizzato, provocando anche gravi danni alle entrate erariali.

Il grafico di PokerIndustryPro che dimostra il picco più alto registrato sulla raccolta (somma dei pot) dal cash game e dai poker tournaments in Francia dal 2014 ad oggi

I ricavi nei Tournaments crescono del 15%

In Francia la raccolta nei tornei è stata pari a 594 milioni di euro (la metà) con un incremento del 14%.

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Per quanto concerne le revenues nette invece in totale si sono registrati nel primo trimestre dell’anno €68,9 milioni (+8%) con i tornei che hanno mostrato ricavi per €45 milioni (+15%). Il peso nelle entrate delle poker rooms dei torunaments è del 65% (rispetto al 61% dell’anno scorso).

L’ammontare dei bonus è cresciuto – sottolinea PokerIndustryPro in un suo report riprendendo le statistiche dell’Arjel – del 29% per 16,4 milioni, rafforzando quindi la liquidità e stimolando il numero di nuovi giocatori (il field è cresciuto rispetto al 2017 del 5% se consideriamo solo i francesi).

Con l’ingresso di Portogallo e dell’Italia tutti e 4 i mercati chiusi (ex) potranno beneficiare di una liquidità molto più deep, politica e lobby nazionali permettendo.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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