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Storie di poker: quando il circolo è no profit

poker-sportivo-liveContinuano ad arrivare le osservazioni dei nostri lettori sullo stato attuale del poker sportivo live nel nostro paese. L’ultimo intervento è di Valerio, un nostro affezionato utente, che ha voluto raccontare sul forum la sua esperienza, dopo aver per gestito per anni un club. 

Da ex presidente di un circolo e dopo anni di lavoro in giro per i casinò d’Europa mi sento di dire che il periodo dei circoli in Italia è stato uno dei periodi più belli della mia vita.

Ero presidente di un circolo nella mia città e, per tre o quattro sere a settimana, organizzavo tornei di Texas hold em. All’epoca era ancora solo un giochino divertente, con pochi euro (circa 20 o 30), passavi una serata in compagnia, bevevi qualcosa (naturalmente offerto dal sottoscritto) e per molti amanti del poker all’italiana, il texas hold em era l’ultima spiaggia per giocare finalmente a poker con tutti i “brividi” che solo questo gioco sa dare, senza avere la costante paura di giocarsi un mare di soldi in un piatto solo.

Ricordo che all’inizio ci ho messo un pò di tempo per far metabolizzare il concetto a conoscenti, parenti e paesani (nell’immaginario collettivo la parola poker si associava puntualmente una stanza fumosa, visi tesi e deturpati dai tic e lacrime da coccodrillo quando ci si giocava lo stipendio), ma poi, e soprattutto dopo essere riuscito a convincere mia madre, il mio circolo divenne un’oasi di spensieratezza e di divertimento.

Non l’ho mai fatto per guadagnare, la mia era una passione e volevo condividerla e pubblicizzarla con più gente possibile, la rake veniva accumulata e reinvestita per le spese tese a migliorare l’associazione e ricordo che spesso erano gli stessi players ad aiutarmi a montare i tavoli e a preparare gli stack e chi usciva prematuramente dal torneo mi chiedeva di poter restare in sala magari a fare il dealer… 

C’erano persone diverse per età, cultura, paese, accomunati tutti dalla stessa passione. Ho visto persone che al casinò giocavano migliaia di euro, venire a giocare il torneino da 20 euro, approcciandosi in maniera seria e convinta alle fasi di gioco. Tutto bellissimo! Poi il movimento è cresciuto, nelle feste natalizie il texas hold em superava il 7 e mezzo, furono fatte trasmissioni televisive seguitissime e per la prima volta lo Stato si è reso conto dell’enorme potenziale di guadagno che poteva derivare da questo nuovo giochino.

Furono emanate leggi e circolari che bloccarono il tutto e dal semplice divertimento alla luce, del sole si è andati lentamente scivolando nella situazione borderline che viviamo tutt’oggi.

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In questi anni ho letto di tutto e ho parlato con svariate persone e niente di cui ho letto e nessun discorso è servito a cambiare qualcosa.  Nel mio “cassetto delle idee” ho già pronte svariate proposte per aiutare lo Stato in quest’arduo compito, e sono pronto a condividerle con chiunque ne sia interessato e possa avere un ruolo o un peso in questa situazione.

Valerio

Se anche tu sei un appassionato e vuoi raccontare la tua esperienza oppure hai un club di poker sportivo live in Italia, scrivi a:

pokerlive@assopoker.com

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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