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1. Lo sguardo e gli occhi

I tell legati allo sguardo e agli occhi sono i più importanti. Ci sono moltissime teorie a riguardo, queste sono quelle considerate più veritiere dai professionisti:

– quando un giocatore sbatte le palpebre con maggiore frequenza sta mentendo e dunque bluffando;

– se un giocatore, subito dopo aver ricevuto le carte, guarda lo stack vuol dire che ha un buon punto;

– quando un giocatore guarda la carta che scende sul board e poi distoglie lo sguardo in attesa della vostra puntata, secondo Mike Caro, sta facendo finta di disinteressarsi mentre in realtà ha un ottimo punto;

– se mentre state per puntare il vostro avversario sta toccando le sue chips, molto probabilmente verrete chiamati;

– secondo molti professionisti, quando un avversario punta e poi incomincia a fissarvi ha un buon punto.

Quando queste teorie sono diventate popolari molti giocatori hanno iniziato a indossare gli occhiali da sole, al fine di non fare capire dove stavano guardando. In realtà non è necessario arrivare a questo punto: per evitare di farsi “leggere” basta cercare di comportarsi sempre nello stesso identico modo, sia nel caso in cui si stia bluffando che quando si ha un buon punto. Non è un caso, infatti, che top player come Phil Hellmuth, Tom Dwan e Phil Ivey assumono quasi sempre la stessa posa quando sono coinvolti nella mano, indipendentemente da ciò che hanno.

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