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Accolto ricorso AstraBet

Scommesse Online: Tribunale di Roma accoglie il ricorso di Astrabet 11/04/06 (AGE)
La seconda sezione del tribunale civile di Roma, ha accolto il ricorso d’urgenza, ex articolo 700, presentato dai legali di un sito di bookmaker, con sede a Malta, che era stato oscurato, insieme a centinaia di altri siti di scommesse, il 23 febbraio scorso dalla polizia postale con decreto dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato.
Il ricorso è stato presentato per conto della società Astrabet, dagli avvocati Marco Ripamonti, Sandro Guerra e Cino Benelli che hanno dato notizia dell’accoglimento da parte del Tribunale di Roma. Il provvedimento, hanno spiegato i legali, è immediatamente esecutivo e potrebbe coinvolgere le centinaia di siti oscurati il 23 febbraio scorso.
Il provvedimento di oscuramento dei siti di scommesse fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, in attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 1 della Legge Finanziaria 2006 e che ha messo sulla lista nera ben 500 siti, tra cui quelli di bookmaker internazionali del calibro di Ladbrokes, Stanley, William Hill, Coral e Betfair che, da diversi anni, accettano scommesse dall’Italia attraverso le loro piattaforme telematiche.
Nel 2005 la quota di raccolta effettuata a distanza si è attestata intorno al 22%, e la percentuale è destinata a crescere. Nel solo mese di gennaio 2006 le giocate a distanza hanno raccolto 42,5 milioni di euro, su un totale, per le scommesse sportive, di 175 milioni di euro: la quota di mercato risulta pari al 24,3%, in crescita di oltre il 200% rispetto a gennaio 2005.
“Non abbiamo ancora letto il merito del provvedimento – spiegano gli avvocati Marco Ripamonti e Sandro Guerra – ma l’accoglimento del ricorso ci autorizza a immaginare che le considerazioni del Tribunale di Roma siano estremamente interessanti e credo possano riguardare altre società di gestione di siti di scommesse”. Scommesse Online: UE, azione legale contro l’Italia 05/04/06 (Reuters) – La Commissione europea ha avviato un’azione legale contro sette paesi della UE, tra cui l’Italia, per aver bloccato od ostacolato la concorrenza estera nel settore delle scommesse sportive, ha detto un portavoce della Commissione.
Il commissario al mercato interno Charlie McCreevy ha ottenuto il via libera dagli altri 24 commissari per intervenire contro Germania, Italia, Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia e Ungheria. Alcuni paesi dell’Ue hanno utilizzato motivazioni etiche e religiose per frenare le attività di gruppi stranieri nel settore dei giochi, ma l’esecutivo Eu sospetta che alcuni stati abbiano protetto le lotterie nazionali perché portano denaro sonante alle loro casse.

Siti di Scommesse Oscurati, partono i ricorsi della Remote Gambling Association 24/03/06 (Punto Informatico)
Partono i ricorsi, prima alla Commissione Europea e poi al TAR del Lazio. Le società delle scommesse via Internet sono decise ad attaccare la posizione protezionista assunta dal Governo italiano. Lo avevano detto ed ora si preparano a farlo: la grande battaglia delle società di scommesse che operano su Internet contro il sequestro del traffico Internet degli utenti italiani da parte del Governo e dei Monopoli di Stato sta per iniziare, e lo scenario è quello europeo.
Proprio in queste ore arriverà alla Commissione Europea un reclamo formale di quella Remote Gambling Association (RGA) che fin dal primo momento si è opposta alla scelta del Governo di Roma di bloccare l’accesso degli italiani a determinati IP, corrispondenti a centinaia di siti dedicati al gioco d’azzardo. Tutti siti “colpevoli”, secondo l’amministrazione finanziaria italiana, di non aver chiesto ed ottenuto le costose licenze necessarie per gestire un pubblico italiano.
Alla vigilia del blocco, avvenuta a fine febbraio, RGA aveva preannunciato una possibile azione legale e proprio oggi, stando alle indiscrezioni pervenute dall’agenzia Il Velino, il reclamo verrà formalizzato a Bruxelles. Proprio l’agenzia di stampa italiana segnala un precedente forse decisivo, quello di un caso del 2003 nel quale la Corte di Giustizia europea aveva dato il via libera alle operazioni italiane di una società di scommesse straniera dopoché questa aveva dimostrato come l’esclusione voluta dall’Italia non rappresentava una tutela dei consumatori, ai quali i Monopoli propongono un coacervo di possibilità di giochi d’azzardo, ma appunto una forma protezionistica ai danni della concorrenza.
Ma la questione non finirà soltanto in Europa. Come accennato la RGA ha ora intenzione di ricorrere anche al TAR del Lazio. Quel che è certo è che la cosa andrà per le lunghe e non sorprenderebbe se alcune società di scommesse, pur di assicurarsi la possibilità di operare legittimamente in Italia, decidessero di accettare la procedura imposta dai Monopoli. Nei giorni scorsi contro il sequestro del traffico si è espressa anche ISOC – Società Internet, una ulteriore voce autorevole che ha dimostrato quanto il provvedimento voluto da Roma sia controproducente.
Al momento però né i Monopoli né il Governo hanno ritenuto di dover rispondere alle sempre più numerose critiche che circondano il controverso procedimento di filtering.

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