Vai al contenuto

Carlo Bordogna: “l’auto-esclusione nel terrestre è l’unico metodo efficace anti ludopatia, situazione grottesca in Italia”

E’ stato uno dei primi giocatori professionisti in Italia, vive in questo settore da più di 30 anni e soprattutto conosce molto bene i giocatori: debolezze, gusti, vizi, abitudini. Il suo nome è Carlo Bordogna, meglio conosciuto nel mondo del poker come “Mandrake” per aver partecipato online ad alcune delle partite più importanti, in particolare quando si giocava online principalmente a Limit Hold’em. Ne ha di cose da raccontare Carlo. A Las Vegas è volato una ventina di volte.

Da 10 anni gestisce la prima scuola di poker in Italia, Pokermagia, ed anche questa è senza dubbio un’esperienza che gli ha permesso di conoscere da vicino il profilo e la mentalità dei players, non più da avversario ma da tutore.

Carlo Bordogna durante un torneo live

 

La ludopatia è una dipendenza che può creare danni seri a persone e famiglie: va contrastata ma con i giusti strumenti e, fino ad ora, si sono ascoltate solo tanti slogan demagogici e sono state adottate soluzioni di facciata. Il Governo sembra essere fuoristrada. La tua lunga esperienza a stretto contatto con i giocatori può senza dubbio essere un fatto determinante per individuare la strada giusta. Hai mai pensato ad una soluzione efficace?

La situazione è grottesca in Italia, nonostante i messaggi del Governo per il contrasto al gioco illegale.

 

Secondo te è stato fatto qualcosa di concreto negli ultimi anni?

Il contrasto alla ludopatia è completamente assente, presente solo nei titoli, ma assente completamente nella sostanza.  Non é stata attuata né prevista nessuna strategia per la prevenzione per questo tipo di dipendenza.
.

Suggerisci una soluzione?

In italia tutto il gioco legale é centralizzato, gestito dai Monopoli, in tutti i casino del mondo esiste la possibilità di autoescludersi, in Italia solo nell’online, ma questo strumento (che ritengo molto efficace) non è mai stato pubblicizzato. Per legge é prevista l’introduzione del codice fiscale per slot e Vlt per impedire l’accesso ai minori (quando verrà attuata?) ma non basta!

 

Quindi ritieni che introduzione della tessera del giocatore e l’auto-esclusione, limiterebbero le dipendenze?

Ogni tipo di gioco online e terrestre dovrebbe essere con codice fiscale: scommesse, slot, gratta vinci, lotto etc.  Tutto deve essere tracciato come nell’online. Bisogna dare la possibilità ad un giocatore di firmare l’auto-esclusione e deve valere per tutti i giochi, in questo modo vi assicuro che l’effetto sarà risolutivo.

E’ un win win: prevenzione al gioco minorile, prevenzione alla ludopatia.

Essendo tutto centralizzato, diventerebbe inderogabile la sua esclusione, il soggetto che si è auto-escluso non potrebbe giocare su nessuna piattaforma online, ne comprare un gratta e vinci o giocare ad una slot sotto casa.

 

Malta, patria del gioco europeo, offre ai suoi residenti questa possibilità, e l’auto-esclusione vale per tutti i 4 casinò dell’isola e tutti i giochi. Molte persone si auto-escludono.  E così è in molti stati europei e sale da gioco. Che meccanismo si innesca nel giocatore che si sente a disagio?

Nessuna dipendenza offre questa possibilità di prevenzione: solo il gioco. Quante persone dicono “smetto di fumare”, “smetto di bere” ma poi non lo fanno e diventano alcolizzati?

E’ tipico del giocatore avere dei momenti di riflessione e dire: “ora smetto”. Bene, sfruttiamo questa opportunità per prevenire e dare un freno a questa piaga.

I giocatori ludopatici, prima di diventare dipendenti, avranno pensato di smettere almeno una volta seriamente: basta cosi, con un clic o una firma in un punto terrestre, e si innesca un meccanismo di tutela.

Per 6 mesi avrebbero tutto il tempo di pensare e magari di iniziare una terapia. Pensiamo anche all’impatto sociale: agevolerebbe le famiglie di un ludopatico in maniera incredibile anche solo per la gestione del denaro, ma sarebbero agevolati  pure i centri che curano queste persone.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Perché centralizzare il gioco pubblico e non poter dare ai giocatori la possibilità di auto-escludersi? Assurdo, e pericoloso per le persone.

 

Per l’online esiste già l’auto-esclusione, non per il terrestre. Eppure il grosso della spesa è nel gioco fisico, la maggior parte dei giocatori che soffrono di dipendenze sono per lo più nel settore delle slot, Vlt, lotto etc, ma i Governi prendono di mira solo ed unicamente l’online? Coincidenze?

 

Un turista arriva in Italia, paese che si spaccia per essere il primo ad aver vietato la pubblicità del gioco. Siamo sicuri? Il turista va a bere un caffè con il figlio minorenne e trova la sua bella fila di Gratta e vinci esposti, slot in bella vista… E’ tutto ridicolo, capisci? Sembra tutto finalizzato solo a difendere l’interesse delle solite lobby.

 

La storia della liquidità condivisa è parsa molto “strana”: prima l’Italia si è fatta promotrice per anni,  poi quando hanno aderito gli altri paesi si è tirata indietro sempre per i soliti veti.

Hanno messo nelle gabbie i giocatori: l’Italia è l’unico paese al mondo che tiene segregati i propri poker players. Il giocatore è obbligato a giocare solo con italiani. Non partecipiamo al mercato condiviso. Ed è assurdo perché con la liquidità condivisa, vi sarebbero maggiori risorse per il controllo di collusion e frodi, si garantirebbe una miglior esperienza di gioco per i consumatori, più concorrenza e migliori condizioni per i consumatori.

 

Per quale ragione secondo te l’Italia ha messo la retromarcia?

Oltre a difendere le quote di mercato delle lobby non vedo altra logica. Quanti ragazzi italiani si sono trasferiti negli altri paesi europei? Altra situazione grottesca.

 

Passiamo alla pubblicità. Il divieto assoluto, come ha riconosciuto AGCOM oltre a creare  danni in molti settori, non è efficace e soprattutto non è conforme alla normativa europea e alla Costituzione. Ma, in modo del tutto obiettivo, la pubblicità in Italia andrebbe comunque regolamentata in modo intelligente per proteggere i giocatori a rischio. Molto si è fatto con il decreto Balduzzi (unico provvedimento veramente sensato). Tu cosa ne pensi e cosa proponi?

Prima di tutto farei solo a fasce orarie (come prevedeva il Balduzzi originario senza tener conto dei canali tematici): ricordiamoci che nel nostro paese il gioco è lecito ed operano aziende che creano occupazione. Dobbiamo contrastare il gioco illegale, assurdo vietare la pubblicità, però secondo me ci dovrebbero essere anche spazi pubblicitari pagati dai concessionari per conto del ministero della salute. Spot che incentivano l’auto-esclusione e spiegano la procedura sia online, sia compilando un formulario in un posto fisico. Deve esserci un bombardamento mediatico su questo punto: informare é la strada da percorrere per rendere più sano il gioco.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI