Vai al contenuto

La Corte Europea a favore delle pokerrooms

Una sentenza che procurerà buone notizie per le società di gioco a distanza e forse aprirà la strada a future espansioni nei confini Europei…

 La Corte di Giustizia Europea ha decretato infatti che l’Italia non può accusare penalmente società che raccolgono scommese e servizi di gioco (vedi poker rooms) attraverso operatori stranieri. La decisione si riferisce ad un caso portato dalle autorità dello stato Italiano che asserivano che Massimiliano Placanica, Christian Palazzese e Angelo Sorrichio stavano accettando scommesse illegali per conto della Sanley Leisure in quanto la Società che ha sede in Inghilterra non aveva una licenza di scommesse in loco (n.d.r. Italia). Ad ogni modo, la Stanley ha sostenuto che viste le condizioni europee, la loro licenza inglese doveva essere applicata a tutte le nazioni della Comunità Europea, in linea con l’opinione della corte.
L’avvocato General Dàmaso Ruiz-Jarabo Colomer disse a Maggio dello scorso anno che la licenza di uno degli stati membri della Comunità Europea che è in regola con le leggi del proprio stato, dovrebbe essere “una sufficiente garanzia dell’integrità dell’operatore”.
La decisione aiuterà anche a chiarire l’ambiguità di leggi che riguardano l’operato delle compagnie di gioco a distanza in stati stranieri, che spesso cercano di proteggere i loro monopoli di stato. Francia, Israele e Germania recentemente hanno fatto mosse per cercare di limitare e, in alcuni casi, eliminare la presenza di operatori stranieri sul loro territorio. La Stanley Leisure sottolinea che questa è stata una “pietra miliare” che costringerà molti stati europei ad alzarsi e ripensare alla loro politica protezionistica sui giochi. “Pensiamo sia ora che la commissione e che i legislatori locali agiscano subito per mettere fine al protezionismo” ha affermato Adrian Morris, direttore generale della Stanley Leisure.
Molti operatori nel settore credono che questa sentenza segni la fine del protezionismo statale nel settore del gambling online. “Questo accellererà la fine dei monopoli esistenti in Europa” ha detto Peter Nylnader, capo esecutivo della Unibet. Comunque non è così semplice. Anche se le regolamentazioni europee stabiliscono che ci deve essere una libertà di prodotti e servizi che promuovono la libera competizione tra i paesi membri, è sempre stato consentito di operare monopoli statali, in alcuni casi particolari, per limitare problematiche sociali, come accade in Germania contro la “dipendenza da gioco”.
Anche se alcuni possono dubitare sulla plausibilità di questa motivazione, specialmente la Società Austriaca Bwin, la Germania rimarrà un osso duro da sconfiggere per le Società di gioco online. Nonostante ciò questa nuova sentenza sarà accettata come una ventata di ottimismo per un settore che recentemente non ha avuto nient’altro che brutte notizie.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Alberto Franceschini Si ringrazia il sito: www.jackpot.co.uk da cui l’articolo è stato estrapolato e tradotto

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI