Poker online
Arriva dall’Inghilterra una notizia a metà strada fra il serio e il faceto. Anthony Stewart, 33enne direttore delle vendite di una nota agenzia immobiliare britannica, è stato licenziato in tronco perchè scoperto a “grindare” contemporaneamente sui tavoli di poker online e sui siti porno.
Invece di dedicare anima e corpo al lavoro, Stewart agiva esattamente al contrario, passando centinaia e centinaia di ore davanti al PC alla continua ricerca di appagamento da quei piaceri, evidentemente troppo attraenti, che non potevano essere semplicemente relegati alla pausa pranzo o a fine giornata.
Le avventure online del giovane impiegato sono state scoperte in seguito ad un controllo sul suo computer che risultava infettato da un virus. E’ bastata la semplice analisi di un occhio più esperto per far comparire una lista quasi interminabile di siti web che dimostravano, inequivocabilmente, le scorribande virtuali del suddetto verso lidi decisamente non collegati alle vendite immobiliari.
Nonostante Stewart abbia fatto causa alla società titolare dell’agenzia, la Lloyds Property Group, per licenziamento senza giusta causa chiedendo anche un risarcimento per 45.000 sterline, il tribunale del lavoro gli ha invece dato torto. La giuria ha infatti sottolineato che i problemi di dipendenza dal gioco d’azzardo di Stewart risalivano già a prima che fosse assunto nell’agosto del 2004, e che il datore di lavoro non ne era a conoscenza. A dispetto del vano tentativo di giustificarsi, asserendo che i capi erano al corrente del fatto che gli impiegati utilizzassero internet anche per uso personale e che, a tal proposito, non era stata messa alcuna limitazione, Anthony ha infine dovuto liberare la scrivania e cercarsi una nuova occupazione.
Ora lavora in un’altra agenzia, e chissà che nel frattempo non abbia davvero imparato a tenere a freno le sue, finora impellenti, “necessità”.
