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Riccardo Trevisani: “Sognavo un hero call così”. Ecco il suo 2019 super, nel poker ma anche nel Fantacalcio

Un personaggio conosciutissimo e che ha avuto nel 2019 il suo anno pokeristicamente migliore di sempre. No, non parliamo di Dario Sammartino ma di Riccardo Trevisani. Il telecronista di Sky Sport è davvero in palla, con le carte in mano, e lo ha confermato di recente al Perla di Nova Gorica, dove è giunto terzo nel Grand Final del V-Poker Challenge. Inoltre, durante il final table televisivo, Riccardo si è reso autore di un hero call davvero notevole, ai danni di un avversario molto forte come Nicola Angelini. Così abbiamo approfittato per fare quattro chiacchiere con il noto giornalista, con un paio di domande anche sul nostro calcio.

Prima il tuo migliore risultato di sempre alle WSOP, poi il più alto premio vinto in un singolo torneo (22.000€). Vabbè che il 2019 è il tuo migliore anno di sempre, ma non è che starai imparando un po’ troppo?

Ahahah non saprei, da qualche parte c’è sicuramente un po’ di fortuna nei momenti giusti. Però diciamo che è stato un bel 2019.

Tempo fa mi dicevi che “sottorappresentarti”, ovvero apparire come un amatore agli occhi degli avversari, era un grande vantaggio. Se però continui a fare risultati magari gli altri mangeranno la foglia…

Quello che dici è vero, però non dimenticare che ho anche il vantaggio dell’età. Più invecchio, più chance ho di venire preso come uno che non sa quello che fa.

Conoscendoti so che quell’hero call sognavi di farlo da una vita. D’altra parte oggi l’hero call – meglio se televisivo – è un virtuosismo forse più potente di un bluff mostrato. E tu lo hai fatto in diretta streaming. Quale è il prossimo sfizio che intendi toglierti?

Sai bene che aspettavo solo il momento propizio per farlo. Anche secondo me è la cosa più bella che si possa fare, perché non si tratta di showdown in cui vieni premiato solo dal fatto di avere buone carte, ma è orientato in modo decisivo dalla pensata, dal ragionamento, dall’istinto. Ti dirò che alle WSOP dell’estate scorsa avevo fatto un hero call con J alta, all’evento in cui poi ho chiuso 42°. Però non c’erano telecamere ed è stato un piacere solo “intimo”. E non ti nascondo neanche che un tot di volte mi è capitato di “herocallmuckare”

La mano

Siamo 4 left, al livello 125.000/250.000. Trevisani è secondo in chips con circa 10 milioni, mentre Angelini è nettamente in testa a 24 milioni e apre da bottone a 600.000 con j 8 . Riccardo decide di 3-bettare da small blind a 1.7 milioni con k 10, chiamato da “nicoange”. Sul flop 6 6 2 entrambi scelgono il check,. Sul turn 3 Angelini, dopo il check di Trevisani, punta appena 250.000, venendo chiamato. Il river è un 7 e Angelini, dopo il nuovo check di Riccardo, stavolta va di overbet: 4,5 milioni su pot da 4 milioni circa. Riccardo Trevisani ci pensa qualche minuto, prima di fare call e incassare un gran bel piatto!

Ma, nello specifico, cosa ti ha portato a fare questo call? 

Sicuramente è un call fatto sul giocatore, chiamiamolo pure un call “di stima”. Se avessi avuto davanti uno più “random”, un amatore o uno che non sa giocare e mi punta un miliardo, non avrei mai fatto call. A quel punto avevo 8 milioni e chiamare equivale a compromettere il torneo, perché sarei rimasto con 12-13 bui compromettendo una situazione in cui ero pur sempre secondo.
Poi era anche l’ultima mano prima di una pausa che avevo chiesto io, quindi mentre tankavo un po’ mi stavo anche maledicendo. Il pensiero decisivo è stato che io, se avessi voluto mettere in difficoltà uno che ha 8 milioni, avrei puntato esattamente la stessa cifra ma con una robusta percentuale di bluff. Se lui avesse voluto prendermi i soldi, ho pensato, mi avrebbe fatto mezzo piatto, 3/4 o close to pot al limite, ma non quella overbet.

Volevate la faccia di un hero call?

Secondo te nel 2019 è più nonsense che non ci sia quasi più un torneo live in territorio italiano, o che gli arbitri di calcio ancora non possano comunicare con la stampa?

Sicuramente il fatto degli arbitri e della stampa, anche se bisogna ammettere che con Rizzoli la situazione è migliorata e sembra che la direzione sia finalmente quella giusta.

Tu eri tra quelli convinti che il VAR avrebbe portato più chiarezza o ti aspettavi questa gran confusione?

La confusione è in gran parte figlia di un paese in cui non si crede mai a niente, perché c’è sempre un retropensiero. Però gli arbitri si sono un po’ arrovellati, riuscendo a complicare ulteriormente le cose. Credo che l’introduzione del challenge potrebbe essere una cosa buona.

Un momento di una diretta su “Fantacalcio.it”

Momento fantacalcio. Come sta andando l’esperienza in Fantacalcio.it? Mi sembra che le dimensioni del fenomeno si stiano dimostrando notevoli…

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Le dirette del venerdì fanno 4-5-6mila persone collegate, senza prendere in considerazione i messaggi privati che sono un numero fantaenorme. Si sapeva che gli italiani vanno matti per il fantacalcio, ma da un paio d’anni il fenomeno sta diventando straordinario.

Un giocatore che finora ti ha deluso e uno che ti ha sorpreso?

Deluso direi senza ombra di dubbio CR7. Non solo mi aspettavo che la Juve segnasse di più, ma anche che lui potesse beneficiare più di altri del gioco di Sarri e non è stato così. Anzi, a ben vedere Sarri richiede una diligenza tattica che forse un po’ cozza con il suo personaggio.

Per quanto riguarda la sorpresa dico Lukaku. Non pensavo che con quel fisicone, e con un sistema per lui nuovo come quello di Conte, sarebbe stato così veloce ad adattarsi. Non solo, perché non credo abbia mai avuto questa media gol.

Romelu Lukaku, qui ai tempi dell’Everton

A proposito, sei anni fa ti intervistavo chiedendoti un nome di possibile crack per il mondiale in Brasile e tu menzionasti un attaccante ventenne del Belgio… Lukaku. Diciamo che eri arrivato forse troppo presto. E oggi che nome mi faresti, come possibile fenomeno dei prossimi anni?

Mi piace moltissimo Leao, anche se per ora ha pagato il fatto di ritrovarsi in un Milan che ha fatto un po’ di confusione.

Col poker hai chiuso per il 2019 o pensi di migliorare ancora il tuo best year?

Ho sicuramente chiuso, guardiamo al 2020 sperando di migliorare ancora. Più che altro spero di riuscire ad andare a Vegas, anche se con gli Europei non sarà semplice liberarsi.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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