Poker online
Potrebbe portare la firma di Robert Menendez il disegno di legge decisivo tanto atteso negli Stati Uniti che regolamenti il gioco del poker online. Viene presentato difatti oggi in Senato una integrazione all’Internet Gambling Bill di Barney Frank, che riguardava tutte le forme di gioco online, compresi i casinò e le scommesse sportive. Stavolta invece si tratta di un progetto che riguarda esplicitamente il poker online, e che andrebbe a soppiantare tutte le norme in materia che sono in vigore nei singoli stati dell’Unione.
Quali sono i punti di questo nuovo disegno? Sostanzialmente, li possiamo così riassumere:
1) I siti che aspirino ad ottenere una licenza dovranno rendere trasparente la loro posizione finanziaria, la loro struttura ed i nomi delle persone coinvolte nel business, nonché la natura dei loro interessi
2) Un sistema di garanzia che controlli che chi si connetta ad un sito di poker online lo faccia da uno stato dove il gioco sia legale e con un’accurata verifica dell’età
3) Particolare attenzione sarà rivolta a fenomeni quali il gioco compulsivo, le frodi e il riciclaggio di denaro sporco
4) Vi sarà una tassa pari al 10% sui depositi fatti dai giocatori sulle varie piattaforme, con la possibilità di dividere questi introiti fra il governo centrale ed i singoli stati
Non sappiamo ancora se questo possa essere considerato il punto di svolta decisivo dell’intera vicenda, ma di certo con entrambe le Camere al lavoro sul tema il superamento della tanto criticata UIGEA del 2006 sembra più vicino. Una svolta, d’altra parte, che in caso di esito positivo non potrebbe che favorire un percorso analogo anche nell’ambito dell’Unione Europea, di fronte ad un fenomeno ormai globale che nessuno può più permettersi di ignorare. Senza contare, infine, che il volume di affari mosso dal Texas Hold’em ha assunto proporzioni tali che gli stati stessi hanno sempre meno interesse a far sì che il poker online resti ancora privo di un’adeguata regolamentazione.
