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Dario Sammartino

Tutte le mani di Dario Sammartino al Day 6 del WSOP 2019 Main Event

C’è ancora un po’ di Italia al WSOP 2019 Main Event: a rappresentare il nostro paese nel torneo di Texas Hold’em più importante dell’anno è Dario Sammartino, reduce da un Day 6 per nulla facile, ma che alla fine gli ha (e ci ha) regalato sensazioni positive.

Per il riassunto del Main Event potete leggere il nostro consueto report di giornata, mentre di seguito riportiamo le mani principali che il ‘Mad Genius’ ha giocato durante il Day 6.

 

Dario Sammartino
Dario Sammartino alle prese con una delle mani decisive di giornata

 

Il primo raddoppio

Dario aveva bisogno di una mano dalla Dea Bendata in tempi stretti, dato che con circa 10 bui non poteva permettersi di foldare all’infinito. Fortuna vuole che non passi molto tempo prima che una coppia di re gli permetta di raddoppiare, anche grazie al call del malcapitato Corey Burbick, forte di una coppia di donne insufficienti ad estromettere l’azzurro dal WSOP 2019 Main Event.

Il colpaccio contro The Magician

Poco dopo, Sammartino si è giocato un piatto importante nientemeno che contro Antonio ‘The Magician’ Esfandiari. Su flop K 10 5 , Esfandiari ha puntato 435.000 chip sul check del nostro, che si appoggia. Sul J al turn, di nuovo Dario ha fatto check, inducendo l’americano a mandare la vasca.

L’italiano ha chiamato senza pensarci due volte con A-Q, mentre Esfandiari ha girato A-K. Un J al river ha consegnato a Dario Sammartino il secondo double up nel giro di qualche minuto, spedendolo a 6,2 milioni di chip e cacciando ‘The Magician’ in un baratro dal quale non si sarebbe più ripreso.

Passo falso e rivincita

La run di Dario Sammartino si è dovuta arrestare bruscamente quando Sam Greenwood ha puntato 250.000 chip su un board K 10 7 A , trovando il call dell’azzurro. Stessa action al river, un 3 , ma bet più corposa: 1,9 milioni.

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Qui, il ‘Mad Genius’ ci ha pensato parecchio, prima di optare per un call. Peccato che Greenwood gli abbia mostrato 7 7 , contro il quale l’A 5 del nostro connazionale non ha potuto nulla, al termine di una mano costata quasi il 50% del suo stack.

Ma è stato sempre Sam Greenwood a rinvigorire lo stack di Sammartino, andato all-in con una pocket pair di 10 e chiamato dal canadese con solo A-5: un board che più liscio non si può (re-carta alta) ha fatto risalire Dario a oltre 9 milioni di chip.

Dario Sammartino sfida Timothy Su

Ad un certo punto, Dario Sammartino ha iniziato una personale battaglia con Timothy Su, il giocatore più hot del suo tavolo, il quale da middle position ha rilanciato pre-flop a 550.000 trovando il call dell’azzurro da grande buio.

Check-call su bet di 375.000 per Dario su flop K Q 2 e stessa action sul 5 al turn, sebbene la size scelta da Su fosse di 1,7 milioni. Sul J al river, l’americano di chiare origini nipponiche ha deciso di puntare 2.275.000 sul terzo check di Sammartino, prontissimo a chiamare con Q Q e a portarsi a casa un piattone contro il K Q dell’avversario.

Salito a 17 milioni prima, e a 19,6 poi (vincendo un altro piattino contro Su), il napoletano ha eroso ulteriormente lo stack del suo avversario quando su board A 9 2 ha prima fatto check-call alla bet di Su, per poi uscire lui in puntata sul 8 al turn facendo foldare l’avversario.

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