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Simone Andrian: “Anche la vittoria al WPT Sanremo è uno step”

Non c’è due senza tre, recita l’adagio. Dopo la vittoria del braccialetto WSOPE a Rozvadov, e quella di un side event 6-handed da 2.100€ di buy-in all’EPT Praga, Simone Andrian ha trovato il terzo successo live in carriera al WPT Prime Sanremo.

Il 30enne di Monfalcone ha così superato il mezzo milione di vincite in tornei dal vivo, ma ci ha raccontato di vedere questo successo soprattutto come un altro passo di avvicinamento agli obiettivi che si era posto a inizio carriera.

Le emozioni

Dopo il braccialetto a Rozvadov e il 2.1k 6-handed dell’EPT Praga è il tuo terzo successo live: in cosa le emozioni di questa vittoria sono simili a quelle delle altre due e in cosa sono diverse?

Guarda, a livello di emozioni in realtà il braccialetto è stato un po’ strano… Mi aspettavo di provare una gioia incredibile ma una volta vinto in realtà mi sono reso conto che non è che ho provato chissà quale emozioni. Forse è dipeso dal fatto che ho sempre messo i miei obiettivi molto in alto quindi probabilmente la mia testa lo registrava come uno step e non come un obiettivo enorme, fatto sta che dopo il braccialetto ho avuto un po’ di mesi in cui ero un po’ strano, ero in dubbio su quello che provavo, sentivo che avrei dovuto provare una grande gioia invece non mi fregava più di tanto e quindi sono arrivato a chiedermi cosa provassi realmente nei confronti del gioco. Alla fine ho realizzato che in realtà, come dicono, “godi nel viaggio non nell’arrivo”: è più importante quello che fai per arrivare dal punto A al punto B che non il punto di arrivo. Realizzato sta cosa agli altri tornei non ho dato molta importanza: ovviamente sono molto contento di aver vinto un WPT, ma sto già pensando a quello che viene dopo e non a quello che è successo.

Con questa bella vittoria hai superato il muro del mezzo milione di vittorie in tornei live: era un obiettivo o è un dato statistico che non ti interessa più di tanto?

Lo vedo semplicemente come uno step che prima o poi doveva arrivare per forza. Quando ho iniziato a giocare l’obiettivo era arrivare tra i top in Italia a livello di cash mtt live, continuerò a giocare live con questo obiettivo.

Un torneo sul velluto

Veniamo al WPT Prime vinto: come è andato il torneo?

Abbastanza liscio, soprattutto perché sono andato chipleader 30 left e da lì non mi sono mai più mosso. Ovviamente ho runnato bene, soprattutto da 70 left e 30 left, poi ho ricevuto questo regalo…

Che regalo?

Sulla apertura x3 da utg ho tribettato KK un po’ meno di x3, oppo ha snap 4bet-shovato 60x con AQ, io ho chiamato, i re hanno tenuto e sono andato fanta fanta deep.

Al tavolo finale eri chipleader…

Sì anche al tavolo penso di non essere mai sceso sotto i 100bb anche se il grosso del lavoro l’ho fatto il giorno prima.

In che senso?

Nella bolla tavolo finale ho messo tanta tanta pressione, c’erano parecchi short che non volevano bustare e io da chipleader ho un po’ fatto quello che volevo.

Il tavolo finale

Hai costruito lo stack per poi farlo pesare…

Sì e al tavolo finale è stato tutto davvero facile perché la situazione era un po’ anomala. Su 9 left c’erano cinque short, io con 100bb e due con 25bb. Gli stack medi non potevano muovere una chip contro di me e gli short non volevano bustare, quindi ho aperto a più non posso e ho continuato a incrementare lo stack fino al testa a testa.

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C’è stato un momento in cui sentivi di avere la vittoria in tasca?

No, non mi sono mai sentito il torneo in tasca perché per come la vedo io finché non te lo danno tra le mani non è in tasca. Avendo giocato tanti mtt anche online so che nei tornei di poker può cambiare tutto in un niente. Quindi non pensavo di avere il torneo in tasca, ma da 18 left mi sentivo sicuramente favorito.

Il testa a testa contro Aris Theodoridis

Al tavolo finale c’è stata qualche mano degna di nota?

Direi una 3-barrel in bluff su board Q-high, per il resto tutto abbastanza standard. Essendoci questa situazione atipica gli avversari dovevano foldare infinito. Poi quando difendevano foldavano alla cbet o alla 2nd barrel, poche volte sono arrivato a dover sparare la terza.

Conoscevi Aris il tuo avversario al testa a testa?

Sì, ci eravamo conosciuti in un’altra trasferta. Sono arrivato HU in vantaggio di circa 3 a 1 e ho avuto un matchpoint con lui 13bb, AQ vs K5, è andato lui ed è tornato intorno ai 30x. Poi ho vinto tanti pot piccoli fino allo showdown finale A8 lui vs il mio AK, lui aveva 17-18x quindi è stato un cooler.

Festeggiamenti e obiettivi

Hai festeggiato o festeggerai la vittoria?

Non festeggio, abbiamo fatto una cena post-torneo ma niente di speciale. Avevamo già programmato le vacanze a Mykonos ad agosto con Bendinelli, Peluso e Matteo Calzoni prima dell’EPT Barcellona, magari in quella occasione faremo un po’ di festa in più.

Hai già uno schedule dei tornei live che giocherai questa estate?

Devo ancora vedere se andare a Malta per il Summer Festival ma non sono ancora sicuro. Poi vado a Castellon in Spagna per il live di Pokerstars. Poi ad agosto sarà all’EPT Barcellona e a ottobre a quello di Cipro.

Quali sono i tuoi obiettivi nel breve-medio-lungo termine?

A lungo termine sono quelli che ho dal primo giorno: arrivare ai limiti più alti e giocare contri i più forti. Online sto giocando sempre più alto e sto affrontando un field duro nel quotidiano. Sul breve e medio termine ho smesso di pormi obiettivi da tempo. L’unica cosa che mi interessa adesso sul breve è guardarmi indietro ogni mese, vedere che sono migliorato e capire dove lo sono. In realtà è da anni che ogni mese mi guardo indietro e mi rendo conto di essere migliorato in qualcosa. In un gioco come il poker, in cui il breve termine è fortemente influenzato dalla varianza, credo che questa sia l’unica cosa che conta davvero.

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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