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WSOP 2013: Lindgren, uno slowplay per vincere tra i superduri

Erick Lindgren riflette durante il tavolo finaleLa legge di E-Dog scende sull’event #32 WSOP: Erick Lindgren si impone alla fine su Lee Markholt in un heads up tra due esponenti della “vecchia scuola”, in barba alle velleità dei tanti giovani prodigi dell’online che hanno fatto di questo evento il “torneo dei superduri”.

SLOWPLAY D’ALTRI TEMPI – Due vecchie volpi alla ribalta, per un torneo che si conclude con una classica “limpatona” di assi: Lindgren si limita al call dei suoi AA preflop, e poi sul flop A J 9 finisce ai resti con il povero Markholt che aveva pure centrato doppia coppia grazie ai suoi J9. Così, per una strana nemesi, il torneo della smisurata iperaggressività si conclude con un trappolone vecchio stile, uno slowplay d’altri tempi…

SAMMARTINO AGGIUSTA LA MIRA – Il final day di Dario Sammartino si era concluso in decima posizione, dopo che il napoletano aveva stoicamente resistito da estremo short stack. Il capolinea arriva proprio contro il futuro vincitore, che già aveva trovato il raddoppio vincendo un coinflip su Jonathan Little e si ritrova a fare call con a 6 sul push del nostro con j 9 . Il board 8 4 4 k 3 non ci lascia scampo, e Sammartino esce così al 10° posto per 39.918$, dimostrando però ancora una volta di potere lottare alla pari con tutti i migliori al mondo. Pian piano, MadGenius87 sta aggiustando la mira verso i traguardi più importanti.

Oltre a Dario il final table perde anche un altro grande protagonista come Andrew “good2cu” Robl, out in settima piazza, ma il field dell’ultimo atto è in ogni caso da urlo: Ryan D’Angelo, Jonathan Little e i già citati Lindgren e Markholt, con due outsider come Connor Drinan e Vasile Buboi.

BUBOI, DURO AD HONOREM – Quest’ultimo è forse da eleggere “duro ad honorem” del torneo, dopo il call decisamente “a sfida” con cui aveva eliminato all’11° posto Dan Smith, che aveva re-squeezato allin sullo squeeze di D’angelo con 6 6 . Buboi non esita a mettere in mezzo il 40% del suo stack girando 10 9 e, dopo un bel 10 che fa capolino sul flop, “va lui”.

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Il suo fluido magico si esaurisce però presto, e Buboi esce in quinta piazza per poco più di 100mila dollari di premio. Quarto e terzo chiudono Drinan e l’atteso Jonathan Little, così il torneo si gioca tra Erick Lindgren e Lee Markholt, con il primo nettamente in vantaggio per 6,1 milioni contro 1,6.

E-DOG 5 ANNI DOPO – Lee non ci sta e rimette le cose in parità, ma poi E-dog riprende il largo arrivando così alla mano decisiva che vi abbiamo descritto sopra. Dopo 5 anni dunque Erick Lindgren rivince un braccialetto, in uno dei momenti più difficili della carriera a causa dei debiti contratti per le scommesse che ne hanno minato fortemente la reputazione. Nel 2008 E-dog conquistò un braccialetto e tre tavoli finali, centrando il titolo di WSOP Player Of The Year. In arrivo un altro rush per lui?

  1. Erick Lindgren – $606.317
  2. Lee Markholt – $374.960
  3. Jonathan Little – $238.833
  4. Connor Drinen – $157.274
  5. Vasile Buboi – $106.830
  6. Ryan D’Angelo – $74.768

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