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“Approfondire alcuni spot mi diverte più che giocare!” Conosciamo il nuovo reg mtt Catello ‘Aittie’ Cascone

Nuovi regular crescono: oggi approfondiamo la conoscenza di Catello Cascone, 23enne nato in provincia di Napoli che con il nickname ‘Aittie’ si sta facendo largo su PokerStars (poker) e non solo.

Nel 2023 il nuovo regular è entrato nella top 20 italiana dei grinder online, e dieci giorni fa ha centrato il titolo SCOOP vincendo l’evento 025-L, 20€ Royal Rumble: ecco il suo racconto.

La presentazione

Catello dice che al momento buona parte delle sue attenzioni sono rivolte alla laurea magistrale all’Università degli Studi di Salerno dove ha già conseguito la laura triennale nella facoltà di Fisica:

“Almeno nella fase iniziale quindi il poker è stato un hobby, quasi un accompagnamento a quello che era il mio percorso di studi. Ho iniziato ad approcciare il gioco più seriamente circa tre anni fa, in periodo di fine pandemia, attraverso le live stream di Mattia ‘Yowatchmewin’ Festa e Gabriele ‘KingMave’ Re che erano molto in voga ai tempi su Twitch, che mi hanno riavvicinato al mondo del poker che mi affascinava fin da quando ero piccolo. Ricordo i tempi di PokerItalia24 in cui trasmettevano le WSOP ed era sempre una gioia vederle. I primi sei mesi di approccio più serio al poker ho iniziato da autodidatta, formandomi sui contenuti gratis che trovavo in rete, e sono arrivato a vincere 4k che per uno studente di 19-20 anni non erano assolutamente da disdegnare. Poi tramite un approccio diretto con KingMave ho avuto la possibilità di essere stackato per circa due anni dal progetto REG, da cui sono partito da ABI 10, grazie alla infrastruttura della scuola e all’ausilio di coach che si sono dati il cambio con l’aumentare dell’ABI, sono riuscito un pochettino in questa scalata a raggiungere attualmente qualche risultato. Ancora non ritengo di aver espresso totalmente il mio potenziale ma qualche shot qui e là c’è stato”.

Il grafico di ‘Aittie’: su PokerStars ha giocato 6.390 tornei a buy-in medio 18,75€ per un profitto di 99.808€.

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I ritmi di gioco e studio

“Oggi, a causa del percorso di studi che sto cercando di terminare in corso, gioco dalle tre alle quattro volte a settimana, praticamente solo visto che è l’unica disciplina che ho studiato e in cui mi sento davvero confident. Sulle ore dedicate allo studio dipende da cosa contiamo perché anche se non studio direttamente i miei spot sono sempre in contatto con persone con cui discutiamo e ci confrontiamo su opinioni diverse, quindi direi che almeno due o tre ore al giorno sono dedicate allo studio anche se mi capita molto spesso di riflettere a uno spot, magari di pensare a un approccio diverso, anche in momenti di svago. So usare i principali software di supporto al Texas Hold’Em come HRC, GTO Wizard, Piosolver, in passato ho usato anche SimpleTreeway. Forse anche per il percorso di studi che ho intrapreso, l’ aspetto dello studio matematico, quasi scientifico del gioco, mi affascina molto, e quindi andare ad approfondire alcuni spot probabilmente mi diverte quasi più che giocare, però ovviamente il grinding è la parte attiva di un vero poker player e quindi va fatto.”

Catello è uno dei cinque migliori talenti che abbiamo in Italia, tenetelo d’occhio perché farà parlare di sè.

Gabriele Re

Il multitabling

“Attualmente tablo dai 12 ai 14x, ovviamente tocco il picco la domenica visto il maggior numero di eventi in palinsesto. Su punto it gioco su tutte le room tranne che su quelle del circuito Peoples, ho una avversione mia a quel software di gioco che ritengo un pugno nell’occhio e che mi impedisce di prestare il degno focus. I risultati sono ampiamente in linea con i miei obiettivi, probabilmente superano anche le mie aspettative in quanto comunque sono fortunato a non aver mai affrontato periodi di downswing. Credo che avere un ROI medio del 50% in 7-8 mila giochi su PokerStars sia inevitabilmente oltre le aspettative. Ovviamente nella psicologia umana ci sta credere che meritiamo sempre di più e che stiamo runnando male, ma è pericoloso. É naturale avere pensieri di questo tipo, però poi andando a confrontare volume di gioco e ROI ottenuto esce la possibilità di una overrun. Credo comunque di meritare questi risultati proprio in base al volume di studio che inserisco. Parlare di meritocrazia nel poker però secondo me è un concetto un pochettino astratto. Si cerca di tenere il comportamento ad EV massima, al massimo della concentrazione possibile, poi quello che si riceve si riceve, non si può fare più di tanto.”

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Le nuove formule sono uno stimolo

Catello si dice stimolato dalle nuove formule che di quando in quando irrompono nel panorama dei tornei multitavolo: ultima in ordine temporale, la Mystery Bounty. L’aspetto del gioco in cui si sente più ferrato sono le fasi finali dei tornei.

“Nei Mystery Bounty stiamo giocando proprio un altro gioco. Tutte queste variazioni mi divertono, mi stimolano e in generale fanno interessare. Le dinamiche in cui mi sento al top credo siano le fasi finali del torneo. Ho dedicato tanto studio alla cosa, ormai ho una discreta comprensione del modello matematico e avendo runnato tanti spot, su cui ho poi riflettuto ore, credo di cavarmela piuttosto bene in questo aspetto del gioco. Ovviamente tutto ciò a scanso delle canoniche distrazioni in game che purtroppo accolgono ogni player oppure dei blunder che purtroppo a volte inspiegabilmente intavoliamo.”

I ringraziamenti

Per il momento, a differenza di tanti colleghi grinder, Catello non si dice interessato ad andare all’estero per misurarsi con il field internazionale, visto anche il percorso di studi intrapreso. Prima di salutarci però il grinder tiene a inviare dei ringraziamenti:

“Ci tengo a ringraziare REG, che ritengo attualmente una delle realtà italiane meglio strutturate, che davvero permette di aumentare le competenze nel proprio gioco e diventare giocatori vincenti. Ovviamente la struttura fornisce gli strumenti e sta poi al player avere l’intelligenza e la capacità di trarre il più possibile dal percorso. Quindi ringrazio i fondatori della scuola REG che sono Gabriele Re e Antonio Asaro, che mi sono stati vicino anche in momenti non proprio ottimali della mia carriera”.

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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