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Come diventare grandi giocatori di Sit’n’Go – seconda parte

Avevo fatto accenno, nella puntata precedente, al dividere in due fasi il lavoro da fare. La prima riguardava la review quotidiana delle mani, e l’abbiamo affrontata diffusamente nella prima parte. Ora passiamo alla seconda fase:

2. L’apprendimento dell’ICM mediante lo studio di mani reali
Come detto in precedenza, non ho mai usato il “game view” di SitNGO Wizard né per l’analisi delle mie partite e né per imparare l’ICM. Reputo infatti, che due siano i problemi fondamentali di tale approccio: uno è semplicemente che i segni di spunta e le crocette, che il programma mette accanto ad ogni mano, non siano abbastanza accurati da essere usati per capire se una mano merita di essere rivista oppure no.

Capita, infatti, di trovare segni di errore in situazione dove la giocata era corretta e segni di spunta per push che erano decisamente sbagliati. Ci sono circostanze specifiche (come quando c’è un giocatore short in all-in) dove i range presi in considerazioni non vanno bene, per cui anche se al software il risultato finale sembra corretto, in realtà non lo è affatto. Naturalmente questa non è una critica al programma, è proprio il gioco che è fatto in questo modo.

Il secondo punto, tra l’altro il più importante, è che questa metodologia di studio non è assolutamente efficace per assorbire le informazioni necessarie in modo da saperle poi riapplicare correttamente sui tavoli da gioco. Passare da una mano all’altra, dove ci sono continui cambiamenti negli stack e nel numero di giocatori, non contribuisce certo ad imparare come comportarsi in un particolare spot.

Immaginate: nella prima mano notate che avete pushato troppo loose da cut-off mentre invece, secondo Wizard, avreste dovuto andare all-in solo con il top 40%. Proseguite poi con la mano successiva e vi accorgete di aver foldato quando invece vi conveniva fare call dal Big Blind. E così via. Ma come pensate di ricordarvi di tutte queste cose la prossima volta?
Sappiate che non è troppo importante se avete giocato un mano in maniera corretta o no. Congratularvi con voi stessi per aver azzeccato molte situazioni di gioco, oppure prendervela per le troppe X rosse, contribuiscono in maniera davvero minima al vostro processo di apprendimento. Quello che invece fa la differenza è che impariate qualcosa da un particolare scenario e che lo facciate vostro al fine di poter prendere una decisione migliore la prossima volta che capiterà un’occasione simile.

Un approccio sistematico tramite l’utilizzo dei filtri di Holdem Manager
Questo software permette di fare cose incredibili e, infatti, possiamo utilizzarlo per trasformare completamente il nostro processo di revisione. Ad esempio, a me piaceva scegliere ogni settimana una particolare situazione di ICM e quindi mi creavo un filtro ad hoc in HEM. Se pensavo di star commettendo degli errori dal bottone con 8-12 Big Blinds in situazioni con 4-5 giocatori, allora potevo predisporre una cosa dele genere:

Naturalmente quello di sopra è solo un esempio, e di filtri se ne possono creare anche di più complessi, come quello per l’analisi di piatti 3-bettati in situazioni di deep stack, aggiungendo limpers, ecc. Una volta deciso quale spot analizzare, settando opportunamente l’intervallo temporale – ad esempio relativo ad un’intera settimana oppure a tutto un mese – possiamo ottenere una lista, più o meno lunga, di mani giocate in contesti simili.

Tramite poi il software da me creato, WizHud, si possono inviare direttamente a SitNGo Wizard, in modo da averle una dopo l’altra, proprio come se fossero le mani di un torneo.
I benefici di tutto questo lavoro credo siano ovvi: possiamo verificare attentamente come giochiamo in una particolare situazione e notare se ci sono errori comuni (tipo pushare troppo wide, o sovrastimare la nostra fold-equity). Prendendo in esame un unico frangente, eliminiamo alcune variabili come la nostra posizione, il nostro stack, i livello dei bui, ecc e possiamo limitarci a studiare altri aspetti.

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Il risultato finale è come se usassimo i quiz di Wizard, soltanto che in questo modo possiamo osservare situazioni di gioco reali, avute contro avversari veri.
L’unico problema di questo approccio è che le singole circostanze vengono decontestualizzate, perdendo informazioni importanti come quelle relative alla nostra lettura degli avversari. Proprio per rimediare a questo ho creato WizHUD, che permette di proiettare direttamente in SitNGo Wizard alcune statistiche di Holdem Manager. In questo modo, sarà possibile valutare come i corretti range di push/call/fold cambino anche in base al tipo di giocatore che avevamo di fronte.

In conclusione e riassumendo:
•    Tracciate un programma di revisione quotidiano. Segnate, man mano che giocate e così come spiegato precedentemente, le mani interessanti e i tornei con spot difficili. Rianalizzate il tutto usando il replayer di Holdem Manager e trasferendo a SitNGo Wizard le situazioni relative all’ICM.
•    Per migliorare la vostra comprensione dell’Indipendent Chip Model, infine, usate i filtri di HEM per creare scenari specifici e poi studiatevi tutte le mani trovate con Wizard, in modo da imparare velocemente come gestirli durante il gioco.

Scritto da Hood (QUI l’originale)
Tradotto da Emiliano ‘Nimitz’ Cocco

 

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