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Odd_Oddsen: ‘Ecco perché l’Omaha è amato dai fish’

Odd_Oddsen” è un giocatore di poker norvegese, che giusto per non smentire i luoghi comuni sugli scandinavi al tavolo verde a soli 22 anni gioca già cash game high stakes contro i migliori professionisti in circolazione: di lui finora si è saputo ben poco, finché non ha rilasciato la sua prima, interessante intervista.

Scopriamo così che ha conosciuto il No Limit Hold’em quando ancora non era maggiorenne, grazie al fratello maggiore che si dedicava ai tornei. A cavallo fra il 2007 ed il 2008, quando anche lui è diventato maggiorenne, ha fatto altrettanto, ma le cose non sono andate esattamente dritte come fusi: “Riuscii ad accumulare un bankroll di 30.000 dollari, per poi bruciarlo in sei mesi. Decisi quindi di dare un’ultima possibilità al gioco, depositando mille dollari e giocando No Limit Hold’em heads-up al NL50″.

Le cose vanno estremamente bene, tanto che in poco tempo si ritrova con 10.000 dollari di bankroll, quando decide di dedicarsi al Pot Limit Omaha, spinto da quanto fatto da altri suoi connazionali. Riparte quindi dal NL50, e nell’arco di sei mesi gioca già il $5/$10 con 100.000 dollari di bankroll: “Ho avuto i miei alti e bassi, perché non ho mai evitato di scontrarmi contro i migliori – confida – credo che tutti quelli che facciano una table selection esasperata siano destinati a rimanere indietro, man mano che il gioco si evolve”.

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In ogni caso, nel primo anno gioca 600.000 mani viaggiando a 10 bb/100 di expected, e multitablando fra l’altro pesantemente, visto che giocava dai 16 ai 24 tavoli 6-max: evidentemente, un giocatore fuori dal comune.

Che questa variante di poker sia caratterizzata da una varianza esasperata è cosa nota, ma secondo “Odd_Oddsen” questo è anche il suo punto di forza: “Si tratta di un gioco destinato ad attrarre i giocatori scarsi, perché proprio a causa dell’alta varianza vengono puniti con minore frequenza, possono attraversare periodi fortunati in cui vincono facendogli così credere di poter battere una partita, in cui in realtà nel lungo periodo risultano perdenti“.

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Lo scoglio più duro che ha dovuto affrontare è stato quello del passaggio al $25/$50, visto che i regular di quel livello sanno esattamente come funzionano le cose, e quindi i loro range cambiano e quello che prima funzionava a quel punto non è più abbastanza: “Mi ci sono voluti quattro tentativi prima di riuscire a batterlo, ma la mia bad run di quel periodo è stata in realtà una fortuna. Non solo mi ha dato la possibilità di migliorarmi, ma ha anche influito positivamente sulla mia motivazione”.

Adesso che nemmeno un paio di downswing da oltre cento buy-in sono riusciti ad ucciderlo, questo ennesimo ragazzo terribile costringe Ben Sulsky a pensare di foldare poker, le sue attenzioni si rivolgono ai mixed games: “Sono interessato ad impararli, specie il PLO8, ma qualche tempo fa al $1000/$2000 persi 150.000 dollari in un’ora, quindi per un po’ ho deciso di lasciar perdere”.

Sul suo futuro, nonostante sia molto giovane, sembra in ogni caso avere le idee molto chiare: “Di certo non ho intenzione di giocare per il resto della mia vita. E’stressante avere swing quotidiani di centinaia di migliaia di dollari, sto proseguendo gli studi e ancora mia madre non sa esattamente a che livelli giochi e quanti soldi ci siano coinvolti, ne ha solo una vaga idea. Mio padre comunque mi segue mentre gioco online ed un giorno mi ha anche scritto un SMS dove diceva, ‘stai attento, a quell’Ilari piace giocare piatti grossi’, ed è stato molto divertente”. Ma certo, vincere 900.000 $ in un anno lo è ancora di più.

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