Vai al contenuto

“Oggi perderai”: in arrivo l’app per capire se siamo in grado di giocare a poker?

Ricordate la distopica Washington di “Minority Report”, dove una speciale task force cercava di bloccare gli individui prima che commettessero un crimine? Presto potrebbe succedere qualcosa di simile anche nel poker…

Nei mesi scorsi avrete forse sentito parlare di Pokermapper, un progetto di ricerca scientifica curato dall’ Università di Milano-Bicocca e della svedese Dalarna University, e finanziato dal Consiglio delle Ricerche di Svenska Spel, l’agenzia di Stato svedese deputata alla gestione del gambling.

I due atenei hanno messo a disposizione altrettanti team, composti dai professori Paolo Cherubini e Matteo Pelagatti per quanto riguarda Milano, mentre i curatori dal lato svedese sono il ricercatore Jerker Westin e l’italiano Mauro Schiavella, psicologo e psicoterapeuta già consulente della stessa università e del governo svedese in materia di gioco responsabile.

A partire dai primi mesi del 2015 il progetto Pokermapper ha reclutato, grazie alla collaborazione del Sisal Poker Pro Gabriele Lepore e di Riccardo Reina sul lato media, alcune decine di giocatori di estrazione e abilità molto variabili, per sottoporli ad una serie di test. Anche chi scrive non si è sottratto a questa esperienza, e così ho trascorso una intera giornata in Bicocca a venire “scandagliato” dal dottor Schiavella, il quale è l’ideatore e la principale interfaccia psichiatrica del progetto, e punta a fornire il migliore apporto possibile di dati al professor Pelagatti, associato di Statistica economica che poi li elaborerà.

Nel complesso i test sono molti, e alcuni anche divertenti. Si passa dalla memoria fotografica, ai test sulla propensione al rischio, a quelli che mettono alla prova creatività e capacità di cogliere i dettagli, velocità e qualità delle decisioni in situazioni anche di stress crescente e molto altro ancora.

Dello studio parleremo diffusamente in un’altra occasione, quando cioè saranno disponibili i primi risultati della ricerca. Quello che mi interessa raccontarvi oggi è lo scopo finale di questo progetto.

“Quello che caratterizza un comportamento di gioco responsabile, rispetto ad uno problematico, è la presenza delle funzioni esecutive, esordisce Schiavella. Tali funzioni, che determinano le scelte consapevoli dell’individuo (comportamentali, problem solving etc), sono molto sviluppate in soggetti che giocano responsabilmente, mentre scarse o carenti nei casi di giocatori problematici.

Schiavella spiega che nel giocatore di poker le funzioni esecutive sono mediamente molto più sviluppate che nel resto della popolazione, perchè in possesso di grande consapevolezza di sé e delle proprie abilità, di ottime capacità di autovalutazione, ma anche di resistere allo stress psico-fisico prolungato (si pensi a una sessione o a un torneo di moltissime ore o giorni), mantenendo piena consapevolezza delle proprie azioni”.

Mauro Schiavella, psichiatra e responsabile del progetto Pokermapper
Mauro Schiavella, psichiatra e responsabile del progetto Pokermapper

Ecco il perchè di così tanti test: “Abbiamo approntato questi test in modo da consegnare allo studio statistico una gamma di dati più ampia possibile, e così individuare le aree più pertinenti per valutare le performance delle funzioni esecutive.” Lo scopo finale dello studio è, secondo Schiavella, “quello di creare un’applicazione web, che possa dare in tempo reale un’indicazione al giocatore sul suo stato iniziale.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Quindi una sorta di “poker tracker” della mente?
Non proprio, ma qualcosa di simile. L’idea è di creare un alleato (la app) che ti supporti nel prendere una decisione ma che in questo caso riguarda te, non i tuoi avversari.”

Come si presenterà?
“Considerando la brevità come premessa imprescindibile (durata massima 1 minuto e mezzo circa), contiamo di mettere a punto piccoli giochi con le carte da poker, giochi brevi che servano a correlare quel tipo di dati che riterremo essenziali a generare la valutazione dello stato mentale.”

green-lightQuindi bisogna aspettarsi qualcosa come “oggi non giocare perchè perderai”?
“Beh non proprio, ma qualcosa di meglio: utilizzando il lessico pokeristico che ho imparato grazie a voi in questi mesi, potrebbe apparirti un messaggio del tipo “Oggi sei in grado di giocare C-game” e così via. Poi sarai sempre tu a decidere se fidarti di quella valutazione, che avrà comunque un valore scientifico.”

Una bella sfida, per un’idea che nasce da lontano, come conferma Schiavella: “In passato mi presi cura di un’applicazione simile per i malati parkinsoniani, allo scopo di monitorarne i sintomi motori. Qui sarà ancora più difficile, perchè non avremo a che fare con un unico parametro biologico ma con l’organo più complesso di cui disponiamo: il cervello.”

Avremo dunque in futuro un’applicazione capace di dirci se in quel momento siamo in grado di giocare a poker al meglio delle nostre possibilità? Pare proprio di sì e, nelle aspirazioni dei progettisti di Pokermapper, un tale strumento potrebbe anche venire inglobato direttamente nei client di qualche poker room, in modo da rendere il “Gioco Responsabile” non più uno slogan – vuoto e anche un po’ ipocrita – ma una pratica possibile.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI