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Risse, graffiti e sit&go: ecco come è nato MOCA CHOCA89

Il nome di Ryan “MOCA CHOCA89” O’Donnell nei sit&go heads-up è quello di un’istituzione, essendo uno dei professionisti più rispettati della specialità: la sua vita finora è stata tutt’altro che noiosa, e non solo per via dei successi che ha ottenuto grazie al poker online.

Prima ancora che diventasse maggiorenne, infatti, se ne andava in giro per Londra a fare graffiti con gli amici, in quartieri non esattamente residenziali: “Da dove vengo io non puoi mostrare troppe debolezze – ha raccontato in un’intervista ad husng.com – c’erano spesso risse fra gang rivali, ho perso un amico a causa di queste ed io stesso una volta sono finito in ospedale vedendomela davvero brutta”.

Tutte esperienze che evidentemente lo segneranno, e per quanto terribili gli lasceranno qualcosa che troverà il modo di sfruttare più tardi, quando sarà un professionista: “Non me ne importava più di nessuno, mi sentivo come se non avessi nulla da perdere e l’idea di non doversi mai tirare indietro divenne parte della mia mentalità“. Tuttavia, dopo essere rimasto gravemente ferito decise di cambiare registro.

Non volendo più mettere se stesso e la sua famiglia di fronte a dolori simili, viene introdotto da uno dei suoi amici che era fuori da quel giro in un circolo di poker, e siccome a causa della sua convalescenza non poteva frequentare la palestra al pari di altri suoi conoscenti decide di andarci: “Lì avevano anche dei computer, e la prima volta che giocai vinsi un sit&go da 180 persone con due dollari di buy-in“.

O’Donnell ha anche 214.000 $ di profit su Full Tilt Poker (photos courtesy husng.com)

All’epoca il gioco era piuttosto passivo, e così inizia a giocare i sit&go fullring senza sapere bene cosa stia facendo, ma in modo aggressivo. E per sua fortuna funziona. Scoperti alcuni video di coaching si dedica quindi ai sit&go multitable, e solo in seguito passa agli heads-up, bruciando però il suo bankroll. E’ arrivato il momento di studiare davvero, ed è proprio in questo periodo che scopre husng.com e conosce un altro giocatore che farà strada, Leon “flippetyflop” Louis.

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“Con lui discutevo di strategia continuamente – ricorda – all’epoca non giocavo ancora gli hyperturbo, e la mia strategia consisteva nell’essere molto chiuso fuori posizione ed estremamente aggressivo una volta in position. Sono un giocatore che si adatta molto bene al flow della partita, mentre uno dei miei difetti è che tendo a chiamare troppo spesso al river”. A volte anche con nove carta alta.

Da gennaio vive a Bali, sotto l’ala di Paul “Cog Dis” Collins che considera una persona fondamentale per il suo ritrovato equilibrio. Lì continua a fare graffiti ed a dedicarsi ad altri progetti, come una sua linea di vestiti, ma senza mai avere un piano preciso in testa: “Mangio quando ho fame, dormo quando crollo e gioco quando posso stare al computer – confida – non posso dire di essere una persona bilanciata”. Ma finora ha funzionato più che bene.

Forse perché, a dispetto di un passato burrascoso e di una quotidianità confusa, quando si tratta di poker giocato le sue idee sono molto chiare: “In passato avere un bankroll management aggressivo aveva senso, ma oggi col field più duro in realtà è meglio essere overrollati. Bisogna avere pazienza, non farsi prendere dai facili entusiasmi sperperando denaro quando le cose vanno bene, i giorni migliori vanno e vengono in questo gioco in modo ciclico, se sai lavorare bene”.

Una teoria che ancora una volta ai suoi tempi non seguì, quando in cinque settimane su PokerStars passo da depositare 2.000 dollari ad averne 160.000: “Presi i miei amici e li portai a Las Vegas, spendemmo 8.000 $ di conto e poi ci chiudemmo in una camera con la Jacuzzi, eravamo 7 ragazzi ed 8 ragazze, ma ormai non bevo quasi più, lo scorso anno sono stato astemio per 10 mesi”. Ma poi ci ha ripensato…

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