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Victor Ramdin: l’importanza di condurre la mano’

victor-radminDario Minieri ha definito Victor Radmin il giocatore più aggressivo al mondo. Il player di PokerStars è stato protagonista di una deep run al Grand Final dell’EPT a Montecarlo, chiudendo al 13esimo posto, con tanti rimpianti.

Sul suo blog ha pubblicato un articolo dal titolo eloquente: “Breaking my own rules”. Victor non si dà pace per aver giocato in maniera passiva due mani nelle fasi cruciali del Main Event da 10.000€.

“Ho risparmiato molti soldi vincendo il satellite da 500$ per il Grand Final. Ma se analizzo il mio gioco durante il torneo, tutto questo mi è costato molto di più. Se ripenso al torneo, mi rendo conto che ho fatto due fold molto discutibili che mi hanno portato fuori strada per il final table”.

Iniziamo ad analizzare la prima mano: “Nei primi giorni ho accumulato molte chips, ma nel day 4 con 20 players left, ho aperto da early position con 6-6. Andrew “LuckyChewy” Lichtenberger chiama da bottone e Johnny Lodden dal big blind. Il flop è favorevole: 10-5-2 rainbow.

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Il mio piano era quello di check-raisare. Johnny fa check, io pure, LuckyChewy piazza una piccola scommessa. Lodden folda ed io, invece di fare un bel raise e mantenere il mio piano, decido di fare solo call. Al turn esce un’altra carta bassa ed io faccio check-call su una bet contenuta di Andrew. Sul river esce un 10. Faccio ancora check, LuckyChewy betta poco e qualcosa nella sua size mi ha convinto che ero battuto. Ho pensato molto ed alla fine ho foldato”.

Victor Radmin però non riesce a darsi pace al tavolo per aver giocato in maniera passiva la mano: “ero furioso con me stesso, non avevo rispettato il mio piano originale. Quando ho scelto di aprire al flop con 6-6, era fondamentale che proseguissi con una continuation bet al flop, soprattutto perché ero fuori posizione. Invece ho rinunciato a condurre la mano ed ho dato spazio al possibile bluff di Lichtenberger“.  

Fine prima parte – continua

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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