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Lula Brasile

Il Brasile regolamentata le scommesse: passo decisivo per legalizzare il primo mercato mondiale del poker

Dopo 5 anni di ritardo, le scommesse sportive da oggi sono legali in Brasile ed è un passaggio storico per l’industria del betting (e non solo) mondiale. Il paese sudamericano è uno dei più strategici e importanti per quanto riguarda i giochi (tranne i casinò che sono vietatissimi).

In particolare il Brasile ha assunto ancor più rilevanza dal 2021, ovvero da quando i paesi occidentali hanno deciso l’embargo con la Russia per l’invasione dell’Ucraina.

Il Brasile è rimasto uno dei mercati più interessanti e fruttuosi, considerando che in Olanda e Germania la regolamentazione ha solo portato problemi, in particolare per una eccessiva pressione fiscale sulle gaming company.

Il Presidente Luiz Inácio Lula da Silva (nella foto) ha firmato la misura provvisoria che dà attuazione alla Legge numero 13.756 del 2018 che necessitava di un regolamento. Il prelievo fiscale è stato fissato con un’aliquota del 18%.

Considerato l’elevato numero di appassionati di sport si prevedono per il Governo entrate fiscali rilevanti. Lula, rispetto a Bolsonaro, è considerato un politico più vicino agli interessi dell’industria del gaming.

Il provvedimento provvisorio numero 1.182 a firma di Lula, dà quindi attuazione alla Legge del 2018 con l’approvazione di diversi emendamenti: il primo riguarda un ritocco verso l’alto dell’aliquota fiscale ma anche restrizioni per quanto riguarda il marketing e la comunicazione da parte dei bookmakers. Anche il canone delle licenze è aumentato.

Fino al 2018, in Brasile esistevano leggi molto restrittive, in particolare una regolamentazione risalente al 1941, un decreto legge (il numero 3.688) penale.

Il poker è legale in Brasile?

In Brasile il gioco del poker è molto popolare ma non è regolamentato. Questo non vuol dire vietato. Essendo uno skill game non rientra nel decreto legge appena citato del 1941.
Quindi non esistono regole specifiche né per il poker online né per quello terrestre. In Brasile è tollerata l’esistenza di numerosi circoli.

La nuova legge sulle scommesse però è ritenuto un passo deciso in avanti verso una futura regolamentazione anche per il poker. Si è rotto un tabù che durava quasi 80 anni.

Non hanno invece speranze i giochi da casinò come slot, blackjack e roulette. Pensate che è vietatissimo anche il bingo commerciale. E’ invece ammesso il bingo no profit, riconosciuto e permesso da una legge del 1971.

Il Congresso ha ora a disposizione 120 giorni per approvare definitivamente il Decreto provvisorio emesso dal Governo. Da oggi però il regolamento diventa legge, difficilmente si tornerà indietro.

Nasce la prima autorithy per i giochi, sarà d’impulso alla regolamentazione anche del poker?

Il Ministero delle Finanze dovrà istituire il Segretariato Nazionale per i giochi e le scommesse (SNJA). Proprio la nuova authority potrebbe spingere per la parallela regolamentazione del gioco del poker che porterebbe benefici soprattutto al Governo e al fisco federale.

La SNJA dovrà avviare la regolamentazione per le procedure di assegnazione delle licenze. La nuova autorità dei giochi è una delle novità rispetto alla legge del 2018.

La tassa sulle revenues è passata dal 16% al 18% per incrementare le entrate destinate al Ministero dello Sport (che dall’1% passa al 3%).

Apertura ai bookmakers stranieri

C’è una apertura significativa agli operatori stranieri: in un primo momento, nella legge di 5 anni fa, il testo era molto più ambiguo. In realtà oggi le lobby straniere sembrano aver ottenuto quel che volevano seppur a un prezzo più alto. Il canone della licenza sarà di 30 milioni di R$ e non di 22 milioni come previsto in precedenza. Introdotte anche restrizioni di marketing e di pubblicità: ad esempio gli operatori non potranno acquisire diritti per la trasmissione di eventi sportivi.

La legge poi prevede un quadro di autoregolamentazione degli operatori per una comunicazione più responsabile verso gli utenti.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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