Con la luce verde data da Caesars, l’opposizione (formata da alcune tribù indiane) in California accetterà di buon grado lo sbarco di PokerStars nel nuovo mercato statunitense. Siamo ad una svolta (forse) epocale per il mercato USA e non solo.
L’alleato principale di PokerStars sul suolo americano è in questo momento “Morongo Band Of Mission Indians”, compagnia che rappresenta gli interessi di una delle più influenti tribù indiane ed è proprietaria di tre casinò molto famosi a livello mondiale: il Commerce di Los Angeles, l’Hawaiian Gardens e il Bicycle Casinò.
Tra gli alleati anche un manager di primissimo piano come Jim Ryan, CEO di Pala Interactive (il fornitore per il software è GTECH). Ryan è stato per molti anni, numero uno di PartyPoker e co-ceo di Bwin.Party ed ha sottoscritto una partnership forte con IveyPoker League.
La California è senza dubbio il mercato più interessante e PokerStars, da mesi, sta pensando di rafforzare la propria immagine negli States e segue con attenzione lo sviluppo del potenziale scorporo (e conseguente vendita degli asset) di Bwin.Party.
L’obiettivo da parte di Amaya è quello di mettere le mani su PartyPoker e il WPT, brand molto noti ed amati al di là dell’Oceano Atlantico, con un accordo di non belligeranza con le World Series. Le prime conferme sulle trattative sono emerse a novembre.
La tavola sembra apparecchiata nel modo giusto anche se i colpi bassi di Sheldon Adelson sono sempre dietro l’angolo.
Nella giornata di venerdì si sono diffuse voci che delineavano il fallimento delle trattative per la vendita di Bwin.Party, rumors che hanno contribuito ad una svalutazione del titolo di un quinto. Nelle ultime ore però sono ripresi i colloqui con PokerStars (ma anche William Hill sembra interessata dopo la chiusura dei colloqui con 888 Holdings) e le azioni sono tornate a volare in borsa, passando dalle 83.75 sterline di venerdì sera a 91.15 di martedì (chiusura).