Poker online
L'espansione del gioco in Italia, con l'introduzione del poker online e dei casinò virtuali, è stata accolta in modo contrastato: all'entusiasmo degli appassionati ha fatto da contraltare lo scetticismo di una parte dell'opinione pubblica, che vede nel gioco un potenziale fattore di rischio sociale.
IL FATTORE ECONOMICO – Il primo consiglio da seguire per far sì che il poker resti un gioco, scontato ma sempre valido, è quello di fissare dei limiti di spesa che siano ampiamente compatibili con le proprie possibilità. Considerate il poker come un hobby, un passatempo che come molti altri può avere dei costi ma che avete preventivato, e che quindi siete sicuri di poter sostenere agevolmente. In questo modo potrete accettare eventuali perdite senza sentirvi in dovere di recuperare, un atteggiamento che può rivelarsi deleterio.
IL GIUSTO SPAZIO – Il poker deve avere il giusto spazio non solo nel vostro portafogli, ma anche nel vostro tempo. Qualora vi accorgiate che il gioco vi spinge a trascurare elementi importanti della vostra vita come il lavoro o gli affetti e le vostre relazioni interpersonali, dovreste con tutta probabilità fermarvi a riflettere, per riequilibrare le cose in un'ottica più virtuosa. Dovete essere voi a gestire la vostra passione, e non il contrario.
L'APPROCCIO SBAGLIATO – Gli italiani amano il gioco, ma questo non è un male in sé, sebbene possa diventarlo nel caso in cui si investano in quest'ultimo aspettative sbagliate. Qualcuno corre infatti il rischio di delegare al gioco il delicato compito di cambiare la propria vita, pensando che una grossa e improvvisa vincita possa consentirgli di liberarsi di una serie di situazioni personali che non ama, e su cui dispera di poter incidere in prima persona.
A PICCOLI PASSI - Chi gioca a poker si rende ben presto conto di quanto – assieme a tornei che possono garantire grazie a una sola vincita anche decine di migliaia di euro – esistano anzitutto applicazione, costanza e disciplina alla base del successo, costruito gradualmente nel tempo.
Non c'è nulla di male insomma a sognare ad occhi aperti, ben sapendo però che la vita è anche e soprattutto altrove.
