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La crisi colpisce Macao? Ecco le cause di un declino che non esiste

A luglio, per il secondo mese consecutivo,  i 35 casinò di Macao hanno fatto registrare un calo delle entrate del 3,6% (rispetto allo stesso periodo del 2013) pari a 3,56 miliardi (!) di dollari. Anche a giugno (-3,7%) era stato certificato uno storico passo indietro dopo anni di forte crescita costante, nella nuova capitale mondiale del gioco d'azzardo. 

I motivi? Svariati. Prima di tutto, il calo si è registrato solo nei due mesi della Coppa del Mondo in Brasile: i cinesi hanno seguito (e scommesso) con passione la manifestazione organizzata dalla FIFA. Molti clienti Vip hanno snobbato l'ex colonia portoghese, ma non solo per la forte attrazione di un evento planetario come i Mondiali di calcio. C'è di più.

Il Governo centrale sta mettendo in atto delle restrizioni sempre più pesanti sui gamblers high rollers ed inoltre, le autorità di Pechino hanno preso di mira gli operatori junket (per capire l'importanza ed il funzionamento di questi intermediari leggi l'articolo a questo link). Gli arresti di Phua e Yong non sono stati così casuali...

Inoltre, ha contribuito lo scandalo (accaduto a maggio) che ha coinvolto Huang Shan, l'ex re di Macao, altro junket che è scappato con una scia di debiti impressionante, a danno degli investitori, mettendo in discussione gli equilibri finanziari dell’ex colonia portoghese. 

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Insomma, anche nella capitale del gioco non sono tutte rose e fiori, ma sembra eccessivo parlare di crisi, per un mercato che è cresciuto rispetto al 2013 (anno dei record) su base annua del 10,2%. Ci sono operatori che hanno tenuto molto bene: Sands China (società di Las Vegas Sands) è cresciuta dell'1.1% nell’ultimo mese, mantenendo una quota di mercato del 23,1%. Leader di mercato rimane sempre SJM Holdings (24,1%).

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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