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Wimbledon

Scommesse e Trading sportivo: la strategia principe nel tennis, sport dai margini molto alti

Gli amanti delle scommesse ma soprattutto quelli del trading sportivo che operano live su Betfair Exchange, sanno che il tennis è uno dei mercati che offre le occasioni più importanti e frequenti, con margini molto ampi soprattutto nei live.

Trading sportivo: la differenza tra il calcio e il tennis

Nel calcio è tutto molto più complicato, essendo il mercato a più alta liquidità e quindi con un'efficienza che sfiora la perfezione.

Rispetto al basket e al tennis, il football è uno sport inoltre che per sua struttura offre delle oscillazioni meno forti. E sappiamo che un trader sportivo, quando opera live, il guadagno deriva proprio dagli swings, dalle oscillazioni delle quote.

Il tennis ed il basket offrono spesso dei cambi repentini e "inaspettati" nel flow della partita, anche perché, se ci pensate bene, soprattutto in uno sport individuale, la condizione fisica (ma anche mentale) del singolo fa la differenza, rispetto agli sport di squadra (nel football contiamo almeno 16 elementi protagonisti, considerando le 5 sostituzioni). E nell'arco di 3 ore di battaglia sportiva può capitare che un solo atleta soffra di più e che le sue condizioni siano cambiate.

Siamo oramai a fine stagione ed è un momento di riflessione che voglio fare con ovi, in attesa dell'inizio dell'Australian Open (il 17 gennaio 2022), a mio avviso, uno dei tornei più profittevoli, soprattutto nei primi turni (come in tutti i tornei di tennis).

La preponderanza dell'elemento psicologico tra i trader sportivi nel tennis

Spesso, in quei mercati, l'elemento psicologico (soprattutto nel betting exchange quando sono gli scommettitori a scambiarsi le puntate e le quote) la paura di perdere degli amatori fa la differenza nello stabilire i prezzi, e fioccano le occasioni con quote live sbagliate del tutto.

In questo mercato, puntare pre-match su un favorito non sempre è giusto, di sicuro il margine è risicatissimo, bisogna essere molto bravi (e fortunati nel medio periodo).

Scommesse e tennis, la premessa: rischiare poco per vincite potenziali alte

Nel calcio è più difficile assistere a dei ribaltamenti di fronte. Esistono, ci sono, ma sono meno frequenti rispetto al tennis. All'apparenza si hanno dei punti di riferimento più solidi, i valori tecnici difficilmente vengono sovvertiti (ma esistono delle eccezioni, naturalmente).

Propensione alla perdita differente del tennis

Le premesse vi fanno capire che, se nel calcio, a volte avere delle strategie solide, soprattutto nel live e nel betting exchange, ti porta dei margini bassi ma costanti, nel tennis il presupposto è ben diverso e, bisogna essere disposti, ad avere una propensione del rischio alla perdita (contenuta) maggiore.

Mi spiego meglio: nel calcio spesso, nell'applicare le strategie migliori, c'è equilibrio tra la puntata (lo stake che andiamo a rischiare) e la vincita potenziale. Ad esempio le value bets più profittevoli in genere hanno un range di quota che va da 1.80 a 2.20. Punti €10 per vincerne €8/€10 per fare un esempio banale. Ma è normale che ognuno di noi abbia le sue abitudini e convinzioni: c'è chi entra a quote molto alte (2.50/3.00/4.00) e chi ha range più bassi (1.20-1.50 etc).

Tutti possono aver ragione se riescono ad individuare il valore atteso positivo a loro vantaggio e trovare l'edge contro il banco e il mercato.

Si "lavora" su quote molto più alte nel trading sportivo

Nel tennis, l'approccio assolutamente più profittevole, è quello di rischiare pochissimo per vincere molto, proprio per sfruttare le oscillazioni forti e frequenti che ci sono in questi mercati, soprattutto nei tornei SLAM.

Il punto di entrata del trade deve prevedere una quota molto più alta in media rispetto ad altri sport.

Di conseguenza anche i rischi sono maggiori ed il numero di bets o trade persi è maggiore. Bisogna avere un'abitudine differente alla sconfitta, avere un bel mindset.

La strategia più "semplice" ed efficace nel tennis per il trading sportivo

Fatte tutte queste premesse avete capito dove voglio arrivare.

Nel tennis esistono parecchie strategie interessanti soprattutto per il trading sportivo, ma una è senza dubbio più profittevole delle altre: puntare su determinati favoriti quando sono in svantaggio e le loro quote iniziano ad essere relativamente alte.

E' una strategia classica, per qualcuno banale, ma terribilmente efficace se applicata ai tennisti migliori, con il timing giusto. Naturalmente le cose più semplici sono anche le più difficili, proprio come in cucina. La ricetta può essere semplice ma per arrivare al risultato perfetto, bisogna avere mille accortezze. Usare sempre gli ingredienti giusti.

In un secondo articolo andremo ad analizzare chi sono i tennisti più affidabili per questa strategia e le condizioni migliori per applicarla. Iniziamo però a fare qualche esempio.

Quando entrare negli SLAM: le condizioni

Negli SLAM, ad esempio, amo entrare quando il favorito è in svantaggio di un set e viene anche breakato nel secondo set.

Naturalmente così è troppo semplice. Vi devono essere determinate condizioni: il tennista lo devo conoscere bene, lo stimo, penso che sia molto solido e so che mentalmente e fisicamente ha le capacità per ribaltare la partita o portarla almeno ad un punto di equilibrio. Ma non solo: il suo avversario deve essere propenso a degli sbalzi di "umore" e "condizione" e non è così affidabile a certi livelli o ha scarsa esperienza.

Nel primo set il favorito (che sta perdendo) deve avere giocato bene (o essere almeno in palla) ma aver perso per una serie di episodi o perché il suo avversario in quel momento vive in rush, in uno stato di grazia che a volte capita ai tennisti (nel servizio ed in altri fondamentali).

Gli SLAM sono più profittevoli

Perché gli SLAM sono più profittevoli? Perché le partite sono al meglio dei 5 set prima di tutto e quindi si tratta di match molto più lunghi e stancanti, nei quali i ribaltamenti di fronte sono frequenti e spesso numerosi all'interno di una stessa partita, anche per il mutare della condizione fisica e psicologica dei due protagonisti in campo. C'è un ampio spazio per le rimonte.

Ma se pensate che le quote ne tengano conto vi sbagliate di grosso. Nei primi set le quote sono più logiche e stabili (se ad esempio Djokovic perde il primo set 7-6, 6-4, 7-5 la quota si alzerà di molto poco) ma ad un certo punto i mercati si rompono (in genere dopo il primo break nel secondo set), diventa solo una guerra psicologica, le quote impazziscono e basta anche un minimo starnuto, una seconda di servizio, per avere oscillazioni significative.

Non è difficile aver assistito almeno ad una volta ad una quota a 1.05, con una partita considerata chiusa, riaprirsi e ribaltarsi.

Chi ha la mano ferma ha un vantaggio notevole. Chi è disposto a perdere nel breve periodo ha un vantaggio psicologico verso tutti gli altri che  sono terrorizzati di chiudere una scommessa in negativo.

Nel tennis fino a quando non viene chiuso l'ultimo punto la partita è aperta a qualsiasi risultato ma bisogna essere bravi a capire quali match e quote offrono dei bei margini.

Negli SLAM (ed anche nei Master 1000) inoltre lo scommettitore/trader ha un altro vantaggio a suo favore: sa che le motivazioni dei protagonisti sono massime. Cosa che non accade sempre nei 250 e nei 500, dove l'approccio può essere differente.

Ad esempio, dopo quasi un mese di inattività, molto cadono nella trappola a gennaio delle partite dell'APT Cup a squadre. Queste sono match quasi di esibizione dove non è facile comprendere quale sarà l'approccio dei tennisti. Semmai, in questo caso, è meglio adottare una strategia differente, ovvero quella di guardare con molta diffidenza i favoriti.

Negli SLAM (e nei Master) l'attenzione mediatica è alta e parecchie partite sono trasmesse in diretta, è più facile comprendere la condizione fisica dei protagonisti.

Il tennis femminile ricco di oscillazioni e di occasioni per fare profitto ma...

Il tennis femminile è il mercato che offre live le occasioni migliori, perché si assiste sovente a rimonte e ribaltamenti al limite del possibile, anche perché nel WTA il numero di break è notevolmente superiore a qualsiasi circuito maschile. Le percentuali al servizio sono più basse e questo elemento crea situazioni di maggiore incertezza.

Le tenniste - inoltre - sono più propense a mutare atteggiamento all'interno del match rispetto ai maschietti.

Le incognite del mondo WTA

Chi conosce bene il mondo WTA ha un vantaggio enorme. Io ve lo dico in tutta sincerità: per me il tennis femminile è una vera lotteria, difficile da domare. Ma deriva tutto, molto probabilmente, dalla mia scarsa conoscenza del mercato e quando conosco poco quel mercato, difficilmente azzardo.

Soprattutto in questo periodo storico, nel tennis femminile le gerarchie tecniche sono molto labili, non vi sono dei punti di riferimento ed i risultati anche negli SLAM lo confermano.

In questo mercato lavorare su quote molto alte può essere profittevole ma è anche rischioso. Ci sono pochi riferimenti tecnici, molto probabilmente vi è anche un livellamento nella top 100.

Conosco bene solo pochissime tenniste. Cerco di prendere di mira quelle più incostanti. Ad esempio l'italiana Camila Giorgi che è capace di perdere match già vinti o di vincere partite già perse, anche se negli ultimi anni è più costante.

Ma tranne rare eccezioni difficilmente riesco a trovare una logica nel tradare su Betfair questo mercato. Ma la colpa è tutta mia.

Il consiglio sul betting nel WTA

Il consiglio quando ci si approccia ad un mercato così di difficile lettura è quello di seguire poche ma selezionatissime protagoniste. Di seguirle e di non fare mai over betting (ovvero scommettere al di fuori dei confini della vostra conoscenza tecnica).

E non scordatevi mai la massima che deve essere sempre applicata in un settore del genere: rischiare poco per avere una vincita potenziale molto alta.

Il tennis maschile offre punti di riferimento - a mio avviso - più solidi (ad esempio le statistiche sul servizio sono fondamentali) dal punto di vista tecnico, e questa percezione non è determinata solo da una mia conoscenza differente rispetto al mondo WTA. Tutti i trader professionisti sono certi che nel tennis femminile ci siano maggiori punti di entrata e di uscita profittevoli dei live per via proprio delle numerose oscillazioni. D'altronde il numero dei break è notevolmente superiore, non stiamo parlando di sensazioni ma di statistiche. E' capitato più di una volta di vedere tenniste avanti di due break e di perdere il set. Ma di tutto ciò ne parleremo numeri alla mano.

Speciale trading sportivo - fine prima puntata - continua

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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