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Phil Ivey high stakes

I legali del Borgata: “Phil Ivey ha un patrimonio di $100 milioni!”

Il caso giudiziario di edge sorting si fa ogni giorno sempre più intrigante. Phil Ivey è noto ai tavoli da gioco per non regalare soldi ed anche fuori dai casinò non sembra essere così  “generoso”. Nonostante le sentenze favorevoli, il Borgata non è ancora riuscito a farsi restituire il denaro della vincita tanto discussa con la tecnica applicata da Phil e dalla sua socia cinese (che sfrutta il difetto delle carte da gioco ai tavoli di baccarat).

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Nonostante la sentenza esecutiva emanata dal giudice, il casinò di Atlantic City è rimasto, per il momento, a mani vuote.

Gli avvocati del Borgata sono ancora più decisi a perseguire Ivey. Oltre ad avergli chiesto un nuovo conticino da 30 milioni di dollari, sostengono che il giocatore di poker abbia fatto sparire tutti i suoi fondi dal suo conto bancario in New Jersey. Il Borgata quindi non è ancora riuscito ad ottenere i 10 milioni frutto della sessione di baccarat.

Il casinò ha presentato un’istanza al tribunale per registrare la sentenza anche nello Stato del Nevada in modo tale da renderla esecutiva anche a Las Vegas, dove Ivey è residente e possiede gran parte dei suoi asset. In questo modo i legali potranno “aggredire” il patrimonio del debitore.

Nell’istanza gli avvocati sostengono che Ivey sia in possesso di asset per circa 100 milioni di dollari, frutto di precedenti investimenti: il player possiede un palazzo a Clark County (la contea di Las Vegas), una villa in Messico e una serie di attività imprenditoriali controllate dalla sua società, la Phil Ivey Enterprises.

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Ivey nei tornei live ha incassato oltre 26 milioni di dollari (ma sono vincite lorde e non si conoscono i profitti reali) e su Full Tilt risulta negli high stakes essere tra i più vincenti con 19 milioni di dollari di attivo. Molto probabilmente però le sue fortune le deve al cash game live (in particolare a Macao e alla Bobby’s Room ai tempi d’oro) ed una serie di investimenti che sono andati a buon fine.

Dopo il crack finanziario di Full Tilt, del quale era testimonial ed azionista (attraverso la holding Tiltware), al termine di una lunghissima due diligence, Bernard Tapie (il potenziale acquirente della red room) denunciò pubblicamente che Ivey doveva al sito più di 5 milioni di dollari che risultavano registrati come prestiti. Quella vicenda è passata poi nel dimenticatoio quando Rational Group (maggiore azionista di PokerStars) ha acquistato Full Tilt e con ogni probabilità, la querelle con Ivey è stata risolta lontano dai riflettori.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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