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Daniel Negreanu

Daniel Negreanu: “Parlo meno al tavolo, non posso lasciare edge. I giovani reg sono fortissimi anche nei tell”

Il secondo posto da Daniel Negreanu nel Super High Roller Bowl dell’Aria Casino & Resort ha un’importanza particolare per il canadese, non solo perché ha vinto tre milioni di dollari (e ha lasciato $20.000 di mancia) ma anche perché dimostra quanto Kid Poker sia riuscito ad evolversi nell’ultimo anno per mettersi al passo con i giovani “GTO Players” che stanno dominando la scena degli high roller.

Dopo la pessima prestazione allo US Poker Open dello scorso anno, Daniel aveva fatto autocritica, ammettendo di essere rimasto tremendamente indietro e non potersi minimamente paragonare ai reg dei tornei più alti del mondo. Così, con grande umiltà, il campione canadese era tornato “in the lab“, ovvero si era rimesso a studiare intensamente il gioco per tornare competitivo come un tempo.

Detto, fatto: Daniel ha assunto due professionisti californiani noti per le loro conoscenze in ambito GTO e si è messo sotto analizzando mani e imparando la teoria più di quanto avesse mai fatto nella sua vita.

La svolta è arrivata: nel 2018 ha centrato ben 8 final table, tutti in eventi high roller con field di altissima qualità. La seconda posizione da $3.000.000 nel Super High Roller Bowl è stata solo l’ultima bandierina di Negreanu, ora a quota 39.5 milioni di dollari incassati nei tornei live.

Daniel ha parlato del suo ottimo periodo in un’interessante intervista per Pokerstarsblog.com, nella quale ha ribadito, con grande umiltà, di non ritenersi ancora al livello dei migliori.

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Daniel Negreanu: “Contento di riuscire a competere con i migliori”

“Questa vittoria ha un valore molto importante per me”, ha detto Kid Poker. “Negli ultimi due anni il gioco si è evoluto così tanto che i migliori si sono distaccati nettamente dagli altri. Riuscire a competere a questi livelli è molto positivo, pur con un grado di professionalità diverso rispetto agli inizi della mia carriera”.

Tornando indietro nel tempo per analizzare l’evoluzione del Texas Hold’em, Daniel ci tiene a sottolineare un concetto che aveva già espresso.

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“Intorno al 2010 c’erano un sacco di persone che giocavano come pazzi. 5-bet, 6-bet, 7-bet… io non lo facevo perché ero sicuro che fosse sbagliato. Oggi chi studia sui solver (software che indicano le decisioni giuste secondo GTO, ndr) capisce subito che le 4-bet o le 5-bet non sono un buon modo di giocare a poker“.

Daniel Negreanu
Daniel Negreanu

Daniel Negreanu: “Holz ti mette grande pressione”

Daniel non si può definire un reg degli high roller, perché non li gioca in tutto il mondo ma quasi esclusivamente a Las Vegas e durante le tappe del Pokerstars Championship. Ciononostante, nell’ultimo anno ha sfidato tanti dei top player del circuito. E anche dopo il secondo posto nel SHR, Daniel conferma che le nuove leve sono incredibilmente forti.

“Non è facile indicare il giocatore più forte degli high roller. Però posso dire che nel Day 1 ho giocato contro Fedor Holz e lui è capace di metterti molta pressione. Gioca più mani rispetto agli altri e ti mette nella condizione di dover giocare ad alta varianza. In ogni caso, c’è una tendenza diffusa a credere che i nuovi reg siano nerd che si basano esclusivamente sui numeri; non è così, questi ragazzi sono meglio dei giocatori della vecchia scuola nel leggere gli avversari. Sono più forti sotto ogni aspetto, onestamente“.

Meno edge, meno chiacchiere

Infine, Daniel ha spiegato che parte della sua evoluzione come giocatore riguarda anche il modo di stare al tavolo. Siamo abituati a vedere un Kid Poker sorridente e sempre disposto a parlare con gli avversari. Quella versione, però, non è adatta ai tornei high roller.

“L’edge è super limitato in questi tornei. A questi livelli altissimi non puoi permetterti di concedere niente e, come dicevo, questi giovani pro sono molto sensibili e attenti ai timing tells e a un sacco di altre cose. Smettere di parlare al tavolo non è qualcosa che raccomanderei nei tornei minori, ma tornei come il Super High Roller Bowl sono un’altra storia. Rivedrete il Daniel Negreanu chiacchierone, ma in eventi più piccoli”.

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