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Quando Daniel Negreanu vinceva il suo primo torneo televisivo in casa di Trump

L’anno del Signore 1999 stava per concludersi. Noi pagavamo ancora tutto in lire e ci apprestavamo a passare dal Governo D’Alema I all’ancor meno memorabile D’Alema II. Juventus e Lazio erano appaiate in testa a un campionato che si sarebbe concluso con la beffa epocale di Perugia, per i bianconeri. Dall’altra parte dell’oceano, invece, la NBA viveva la prima delle tre stagioni di stradominio della premiata ditta Shaq-Kobe. E sempre da quelle parti, nel dicembre 1999, un certo Daniel Negreanu si apprestava a vivere il primo dei tanti momenti esaltanti della sua carriera.

Daniel Negreanu e John Bonetti prima della mano finale

Daniel Negreanu, successo in casa del “nemico”

Tuta, cappellino, vistosi orecchini e ancora quasi tutti i capelli in testa, Daniel Negreanu andava a vincere il primo torneo televisivo a cui aveva preso parte. Era lo US Poker Championship, sorta di campionato nazionale che durò ancora qualche edizione, prima di venire seppellito dai vari circuiti internazionali che stavano per nascere. Un particolare interessante è che questo torneo si giocava ad Atlantic City e più precisamente al Trump Taj Mahal, uno dei casinò di proprietà del futuro presidente USA che poi, in conseguenza della sua gestione, sarebbe andato in bancarotta dopo qualche anno. Ironia della sorte, il primo successo “mediatico” di Negreanu avvenne proprio in casa di colui che poi Daniel osteggerà con tutte le proprie forze, dal momento della sua candidatura alle presidenziali fino a tutto il suo mandato presidenziale.

Ma torniamo al torneo. Buy-in impegnativo (7.600$) e non molti gli iscritti, ma questo canadese di origini rumene era già una delle stelle annunciate, anche perché l’anno prima Negreanu aveva messo al polso il primo dei suoi 6 braccialetti WSOP. Per i più era però ancora un illustre sconosciuto, anche perché la bomba Moneymaker era ancora di là da venire e i tornei avevano ancora affluenze da nicchia.

La prima vittoria di Daniel in TV: il video

Qui sotto abbiamo il video della mano che decretò la vittoria di Danielino, in un video che fa sorridere di nostalgia:


L’oriundo John Bonetti, morto a 80 anni nel 2008, era al tempo un arzillo 70enne che aveva però ottime credenziali e tre braccialetti già conquistati in carriera. In questo heads up Bonetti aveva appena perso un grosso pot che, di fatto, gli era costato il torneo. Infatti qui, molto short, decide di metterle dentro con una mano marginale e Daniel non può esimersi dal più facile dei call.

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Come potete vedere era tutto molto, molto diverso da oggi. A parte la qualità delle immagini e la scarsezza di informazioni, colpisce anche la tipologia di commento. Per spiegare il divario tra gli stack dei due giocatori e le rispettive chance di vittoria, il commentatore usa il baseball come metafora: “Se fosse una partita di Baseball, Daniel qui avrebbe un vantaggio di 10 run mentre John si troverebbe senza nessuno in base”.

Nonostante questo contesto “pionieristico”, dopo la mano finale Daniel analizza anche lo spot che ha deciso il torneo. Analisi interessante da ascoltare, nonostante siano passati così tanti anni. O forse proprio per quello.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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