Siamo alla vigilia delle elezioni europee e i bookmakers si “divertono” ad offrire quote su chi sarà il primo partito o movimento, capace di ottenere più consensi nel nostro paese. Fino a poche ore fa, il Partito Democratico era dato strafavorito. BetPassion, ad esempio, lo offriva in lavagna a 1,60.
Ma proprio con l’avvicinarsi dell’apertura delle urne c’è stato il sorpasso. Il partito del premier Renzi ha visto la sua quota crescere fino a 1,95, mentre il Movimento 5 Stelle è balzato al comando (fino a venerdì mattina era a 2,50): ora viene pagato 1,90 la posta. Sembra fuori dai giochi Silvio Berlusconi: Forza Italia è pagato a 6,30.
Scarto minimo tra i grillini e i renziani, ma i quotisti sono dovuti intervenire in maniera decisa nelle ultime ore, con modifiche significative.
Non conosciamo il motivo, con ogni probabilità, molti scommettitori hanno puntato proprio su Beppe Grillo (nella foto in alto) e, per una migliore strategia nella gestione del banco, la quota è stata livellata verso il basso.
Vi è comunque un certo ottimismo sugli equilibri politici interni: per i bookmakers stranieri (PaddyPower) non si andrà al voto in Italia prima dell’anno nuovo (quota 1,73 per l’ipotesi 2015 e +). Le elezioni politiche anticipate sono viste poco probabili (quota 3,50).
Non solo Grillo: gli euroscettici sono favoriti anche in Gran Bretagna. I sondaggi danno l’UKIP (United Kingdom Independence Party) al 27% e per gli allibratori sono in pole position (quota offerta da Ladbrokes a 1,17). Più staccati i partiti tradizionali: Laburisti (4,50) e Conservatori (26). In tutta evidenza, scommettere contro l’Europa conviene.