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Lo strip poker si fa arte a New York!

Zefrey Throwell non è nuovo a provocazioni similiZefrey Throwell ne ha combinata un’altra delle sue: l’artista newyorkese ha infatti inaugurato una installazione presso la Art In General Gallery di Manhattan nella quale per una settimana un gruppo di uomini e donne giocherà per quasi otto ore in una vetrina a strip poker, con l’autore che prenderà parte a sua volta al gioco.

Nonostante la scelta possa apparire curiosa e forse anche un po’ pruriginosa, l’intento di Throwell è piuttosto polemico: denunciare le storture del sistema economico attuale, che a suo dire rischia di ridurre il lavoro alla stregua di uno strip poker perpetuo.

“Alla fine di ogni round i partecipanti si vestiranno e ricominceranno da capo – spiega – creando un modello privo di senso e ripetitivo”.

Il progetto, denominato “I’ll Raise You One”, conta in tutto 48 partecipanti destinati ad alternarsi fra loro: “Gli ho chiesto di venire vestiti e che avrebbero dovuto giocare a strip poker, ma non ho specificato quali o quanti abiti dovessero indossare, così c’è chi si è presentato assomigliando all’omino Michelin e chi porta soltanto un paio di jeans ed una maglietta”.

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Già nella scorsa estate Throwell aveva inscenato uno strip tease collettivo di fronte a Wall Street che aveva coinvolto una cinquantina di persone, mentre qualche anno fa lo stesso artista aveva ricreato una sorta di ufficio in pieno centro a San Francisco, fingendo così di lavorare fra computer e macchina del caffè, naturalmente esibendosi in un nudo integrale.

Viene da chiedersi se i passanti che si accalcano di fronte alla vetrina al numero 79 di Walker Street siano davvero consapevoli di tutto questo, o se piuttosto come immagina l’artista non finiscano per far parte dell’opera stessa, “voyeuristi senza colpe di interazioni quotidiane viste da un’altra prospettiva”, ovvero quelle di un tavolo verde dove per una volta si finisce letteralmente in mutande.

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