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Pratyush Buddiga

“Nel poker tutti pensano che gli altri siano sempre degli idioti”

cash-game-circus-2015-1Se il 2014 è stato l’anno di Daniel Colman, il 2015 potrebbe essere quello di Pratyush Buddiga, giocatore di poker professionista che recentemente sembra aver fatto il definitivo salto di qualità. Di recente, l’americano ha vinto l’Aria High Roller da $25.000, intascandone oltre mezzo milione.

Da questa parte dell’oceano, Buddiga non è ancora famoso come lo è diventato Colman, ma la strada è quella giusta. Rispetto a Dan è forse meno personaggio, ma questo non significa che Pratyush non abbia le idee chiare o abbia paura di dire quello che pensa, anche nei confronti dei colleghi professional poker player.

“Nessuno pensa che qualcuno sia bravo, a parte i propri amici – ha affermato riferendosi al mondo del poker – Se parli a qualche giocatore di cash game high stakes, ti dirà che fanno tutti schifo a giocare. Ho sentito giocatori rispettati da tutto il mondo essere chiamati “i peggiori di sempre” da altri player molto forti”.

Ma come ha fatto Buddiga, ex enfant prodige dello spelling (ha vinto i campionati nazionali e ha conosciuto l’allora presidente degli USA George Bush, come potete vedere dalla foto), a passare dall’essere un onesto mestierante del poker a uno dei giocatori attualmente più temuti, soprattutto nel panorama degli high roller?

“Direi che il coaching con ‘Timex’ (Mike McDonald, ndr) e l’essermi trasferito con lui nel 2012 mi ha portato dall’essere un buon giocatore di MTT a diventare bravo. Ma c’è dell’altro: quand’ero piccolo e facevo spelling, e qualcuno mi batteva, questo mi motivava alla grandissima, e la stessa cosa è successa nel poker”.

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Buddiga ha raccontato di come nel gennaio 2013 si trovasse a casa di Chris Brammer, Toby Lewis e Craig McCorkell. Brammer stava parlando su Skype con Sam Grafton e scherzando definì Buddiga come “Shane ‘does not’ Gamble”, storpiando uno dei suoi nickname (che in realtà era ‘Shane Gamble’).

“Gli chiesi perché – racconta Buddiga – e lui scherzò dicendo che foldavo troppo ed ero troppo tight. Sono tutti miei amici e lo stavano facendo per scherzare, ma cose del genere mi infastidiscono davvero. Non nel senso che ero arrabbiato con Chris, ma sono una persona orgogliosa e me la prendo per queste cose”.

In questo, Buddiga ricorda molto Michael Jordan, che aveva un quadernetto in cui annotava – quando ancora non era nessun – tutti coloro che non credevano in lui e gli mancavano di rispetto: “Ho una lista, sul mio computer, di tutti i regular che rispetto e che mi hanno insultato o definito come scarso. Suonerà folle, ma è qualcosa che mi motiva. Ciò che la gente pensa di me mi dà una grande motivazione”. E tutti sappiamo che carriera ha fatto poi His Airness

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