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Il trucco dei Gratta e Vinci

Il vecchio trucco dei Gratta e Vinci vincenti usati a Teramo, tre denunce per truffa

Nel mondo delle lotterie ne abbiamo lette di tutti i colori, truffe di ogni tipo, le persone pur di incassare soldi facili escogitano i sistemi più strani.

Su questo portale abbiamo seguito alcune inchieste e vi abbiamo aggiornato anche su schemi di raggiro molto complessi che sono stati svelati, di recente, dalle forze dell’ordine o che hanno portato a recenti condanne.

Nelle nostre ricerche ci siamo imbattuti in una storia a dir poco strana, accaduta nel 2012 in provincia di Teramo, quando sono state denunciate tre persone: al tempo avevamo 43, 21 e 35 anni.

Furono fermate dai carabinieri della stagione di Sant’Egidio alla Vibrata per concorso in tentata truffa. Ecco la storia e lo stratagemma dei tre.

Gratta e Vinci: il trucco dei tagliandi vincenti gettati a Nereto

Nel piccolo comune di Nereto (Teramo), 12 anni fa, la quotidianità fu scossa da un episodio che sembrava uscito dalle pagine di un romanzo giallo di provincia, dove l’ingegno si mescolava alla disonestà. Tre persone sono state protagoniste di una vicenda che ha dell’ inverosimile, nel tentativo di arricchirsi attraverso una truffa ai danni di ignari esercenti.

Il palcoscenico di questa trama è costituito dai bar, dalle rivendite e dalle tabaccherie di Sant’Egidio alla Vibrata e dintorni, luoghi di socialità dove la vita scorre tra una chiacchiera e l’altra, sotto lo sguardo attento di chi, invece, aveva ben altri piani in mente.

Questi tre, con pazienza, si dedicavano alla raccolta di biglietti del “gratta e vinci” vincenti scartati, ma non ancora distrutti come avrebbe imposto la prudenza.

Con meticolosità da orologiai, selezionavano e, in alcuni casi, “sistemavano” letteralmente i tagliandi vincenti stropicciati, per poi tentare di incassare la vincita presso altri esercizi, contando sull’inavvertenza dei gestori.

Il trucco dei Gratta e Vinci che sfrutta la distrazione di alcuni esercenti

Lo stratagemma

Il loro stratagemma sfruttava una semplice negligenza: alcuni rivenditori, infatti, trascuravano di distruggere i biglietti vincenti una volta pagata la vincita (che non veniva verificata con il lettore ottico perché di modica entità), lasciando così aperta una pericolosa finestra di opportunità per i malintenzionati.

La scena del crimine si spostava poi nel bar di un esercente di Sant’Egidio alla Vibrata, teatro dell’epilogo di questa vicenda. Qui, un barista precedentemente raggirato per circa 400 euro, si trasformava in involontario detective. Questa volta, armato di maggior cautela e del lettore ottico per le vincite che gli aveva fornito il concessionario, decise di verificare immediatamente l’autenticità dei biglietti presentati dai tre presunti fortunati. La scoperta fu immediata: i biglietti erano già stati pagati e validati.

L’episodio si concluse con l’arrivo dei carabinieri, chiamati dallo stesso barista, e una perquisizione domiciliare nella casa di uno dei tre, che ha portato al ritrovamento di ulteriori prove della loro attività illecita.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.