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Il riccone Brandon Steven sotto la lente dell’FBI: sospetti su alcune partite high stakes e non solo…

L’inchiesta è ancora fumosa e coperta dal segreto istruttorio, ma lo stesso player high stakes americano Brandon Steven conferma di essere stato oggetto di un’indagine. I federali sono stati autorizzati a compiere alcune intercettazioni telefoniche sul suo conto, nel merito di un’inchiesta federale di vasta portata. E’ però bene dirlo: nei confronti del player non sono state formalizzate, al momento, alcune accuse.

Lui rimane molto famoso nel mondo del poker. nei circuiti live ha vinto oltre 3 milioni di dollari (vincite lorde) e nel 2010 ha sfiorato il tavolo finale dei November Nine nel Main Event WSOP, venendo eliminato in bolla a favore anche del nostro Filippo Candio.

Non si conoscono i dettagli ma lo stesso Brandon Steven conferma: “Come sapete tutti io gioco poker high stakes e sono consapevole della vasta natura di questa inchiesta. Da quello che abbiamo capito stanno indagando in merito alla mia attività pokeristica e al mio coinvolgimento con Castle Rock Casino”.

Brandon Steven, insieme ad una cordata di altri imprenditori del Kansas, aveva provato ad assicurarsi l’unica licenza statale per conto di Castle Rock, ma invano. La licenza alla fine è stata riconosciuta dalla commissione alla società Kansas Crossing che ha pianificato la costruzione del casinò con un investimento di 70 milioni di dollari.

Il gruppo capitanato da Steven ha presentato ricorso all’alta corte statale ed i lavori di costruzione sono stati interrotti. E’ è in corso una vera guerra per l’aggiudicazione della licenza. “Ho intenzione di cooperare con le autorità per quanto riguarda l’inchiesta”. Il sospetto è che Steven in questo momento dia fastidio a qualcuno, anche perché l’FBI non ha mosso alcuna accusa formale nei suoi confronti, ma la storia è finita su tutti i giornali.

Il noto player statunitense è sotto indagine ma non è ufficialmente indagato come ha fatto sapere il procuratore federale che ha confermato che una telefonata, oggetto di intercettazioni, è all’esame degli inquirenti. Altri particolari non si conoscono ma da quello che ha ammesso Steven, l’indagine federale (non statale) riguarda anche la sua attività pokeristica.

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In particolare, la stampa locale riferisce che Steven è stato sorpreso dalle telecamere di sicurezza a mischiare le carte all’interno di una sua palestra. Si teme un giro di partite high stakes in Kansas? La polizia ha indagato sul’incidente accaduto il 9 giugno ma fino ad allora non erano stati presi provvedimenti.

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Brandon è un noto imprenditore di Wichita, possiede diverse concessionarie d’auto, il suo gruppo ha venduto oltre 80.000 automobili, è proprietario di una palestra e di altre attività. E’ un uomo di successo. Dà occupazione a migliaia di persone ed è considerato un imprenditore dal cuore d’oro. Ha ricevuto un premio nel 2007, come uomo dell’anno per aver sostenuto un’associazione che effettua ricerche mediche sulla leucemia.

Ha avuto in passato problemi con la giustizia, ma si tratta di reati minori: nel 2015 era stato arrestato per atti osceni in luogo pubblico, sorpreso con una ragazza in atteggiamenti equivoci. Secondo i giornali locali quel tipo di episodio gli è costato parecchio ed ha influito sull’assegnazione della licenza da casinò, insieme alla storia delle partite di poker private.

In Kansas non sembra godere di buona stampa, almeno da quello che emerge dai media: lo dipingono come un uomo ricco e potente ma i giornalisti locali hanno sollevato alcuni dubbi su un finanziamento da parte del giocatore ad alcuni membri del Senato del Kansas, per l’approvazione di una legge che prevede agevolazioni fiscali ai proprietari di palestre e club fitness. La legge è stata approvata e lo stesso Steven ha goduto di tali benefici.

I giornali però sostengono che a votare sarebbero stati tutti i senatori che hanno accettato le donazioni dal giocatore high stakes Tutto il mondo è paese?

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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