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Full Tilt Poker cerca soci in Irlanda e punta l’Italia

howard-ledererDal quartier generale di Dublino, in Irlanda, i vertici di Tiltware (la holding che controlla Full Tilt Poker) hanno avviato trattative top secret per allargare la compagine azionaria e dare maggiore slancio alla red room, dopo lo tsunami del black friday. Lo ha rivelato al sito inglese EGR Magazine una fonte anonima interna della società.

La scontata uscita di scena di Phil Ivey (che detiene quasi il 5%) e il problema di alcuni fondi bancari ancora sotto sequestro negli USA ed in altri paesi, hanno indotto Howard Lederer, Chris Ferguson e soci, a cercare  nuovi partner e finanziatori. L’obiettivo è quello di rafforzare la presenza sul mercato europeo e l’Italia è uno degli obiettivi principali.

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A coordinare le operazioni a Dublino è il co-fondatore Raymond Bitar. L’online statunitense per Full Tilt Poker rappresentava il 35% del parco clienti ma l’accordo sottoscritto con il Dipartimento di Giustizia, non permette più alla room di accettare gioco proveniente dagli Stati Uniti. Pertanto i manager stanno lavorando per allargare la loro presenza soprattutto nel Vecchio Continente, in mercati legali, o in via di regolamentazione, come la Spagna.

In Italia le operazioni sono avviate da tempo: Full Tilt Poker ha già acquisito la concessione AAMS e sta lavorando  celermente per bruciare le tappe in vista del lancio del cash game online. Con ogni probabilità, entro il mese di settembre, i players italiani potranno giocare legalmente sulla red room.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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