Vai al contenuto

‘Lederer-Ferguson: non venite alle WSOP!’

Da qualche giorno si parla della possibilità di rivedere Chris Ferguson e Howard Lederer alle WSOP 2014. La notizia ovviamente ha suscitato opinioni contrastanti nella community del poker, e tra i pareri più netti va registrato quello di Steve Ruddock, noto e apprezzato giornalista-pokerista con alle spalle una lunga carriera nel business.

lederer-ferguson

“Siete stati fortunati: non mettete alla prova la vostra fortuna”, esordisce l’autore in una sorta di lettera aperta ai due famigerati professional poker player. “D’accordo, PokerStars vi ha praticamente pagato la cauzione e si è preso cura dei giocatori non americani nel 2012, poi il Garden Group ha finalmente restituito i soldi agli americani il mese scorso; un processo che è durato quasi tre anni e non è stato certo facile”.

 

Secondo Steve Ruddock, tuttavia, Lederer e Ferguson sbagliano a pensare che tutto ciò basti a cancellare quel che hanno fatto, o che in qualche modo abbiano sistemato i conti con la comunità pokeristica: “Le multe saranno pure state pagate, ma non siete ancora andati dietro le sbarre. Per quanto mi riguarda, la vostra penitenza è appena cominciata.

Il giornalista prosegue poi spiegando perché la presenza del duo alle WSOP 2014 sarebbe un’idea terribile: “Il mondo del poker semplicemente non è pronto per vedere Howard Lederer e Chris Ferguson stringere la mano agli spettatori o a quelle persone che già li hanno perdonati, e noi non siamo pronti per vedervi giocare a carte, scherzare e raccontare storie al tavolo da poker”.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Ruddock non risparmia le bordate: “La vostra presenza alle WSOP 2014 metterebbe ogni giocatore colpito dalla vostra ignoranza/mala gestione/ruberia (siete colpevoli almeno di una di queste tre cose, magari pure di tutte e tre) in una situazione non molto diversa da quando sono costretti a lavorare con una persona che ha derubato a casa loro e alla quale è stato ordinato di restituire il maltolto, cosa che hanno fatto tre anni dopo”.

L’autore poi prende ad esempio Erick Lindgren e Chino Rheem, altri giocatori che hanno commesso errori ma che non possono essere paragonati al male che hanno arrecato Lederer e Ferguson: “Fate come Russ Hamilton: state lontani, il più possibile. L’unica cosa giusta che ha fatto Hamilton è stato evitare la community del poker – anche se qualcuno pare lo abbia visto giocare in Florida”.

In conclusione, però, Ruddock apre uno spiraglio, anche se a lungo termine: “Oggi nessuno vi vuole. Al tavolo sareste riempiti di sguardi cattivi. Quando sarà tempo di tornare, la comunità del poker ve lo farà sapere. Comincerete a vedere topic sui forum in cui la gente si chiede che fine avete fatto e le risposte seguenti non saranno al vetriolo come lo sono oggi”.

E ancora: “Un giorno vi sveglierete e capirete che le cose sono diverse, che il mondo del poker sarà diverso. Alcuni non vi perdoneranno mai, ma sono sicuro che prima o poi sarete riaccolti. Detto questo, se cercate di tornare troppo presto, e alle vostre condizioni, sarete considerati per sempre persone non gradite.

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI