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Phil Hellmuth

Phil Hellmuth: “ho investito in Amazon e sono un ricco venture capitalist, lancio una cryptovaluta”

Siamo abituati a conoscere Phil Hellmuth come giocatore di poker, ma in realtà, negli ultimi 15 anni, Poker Brat ha giocato con continuità solo durante le World Series of Poker a Las Vegas, ha preso parte ad alcuni tornei delle WSOPE e qualche Main Event del World Poker Tour (unico titolo che gli manca in carriera). In genere non frequenta high roller (tranne qualche rarissima eccezione).  La sua attività da professionista si limita a qualche mese l’anno, non di più. Il poker per lui sembra un remunerativo hobby.

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Phil Hellmuth (photo courtesy of Melissa Haereiti and Pokernews)

La sua mente, soprattutto negli ultimi anni, è orientata al mondo degli investimenti. Essendo un “animale” da pubbliche relazioni, Phil ha amicizie importanti che gli consentono di accedere ad informazioni che valgono una fortuna.

Phil Hellmuth 2: l’ investitore e uomo d’affari

Nella sua città californiana adottiva (Palo Alto) spesso dà vita a home games impegnativi con gli amici della Silicon Valley, amministratori delegati, manager e fondatori delle più importanti società statunitensi della new economy.  Sono partite esclusive nelle quali i professionisti non sono ammessi, ma Phil è trattato come uno di loro ed ha diritto a stare nel cerchio magico.

In realtà, pur avendo in passato carpito alcuni dettagli sulla sua vita extra-pokeristica, oggi scopriamo ufficialmente Phil Hellmuth in versione investitore/imprenditore, almeno a giudicare dalle sue dichiarazioni rilasciante nella interessante intervista odierna con The Telegraph.

Negli ultimi due anni, su Twitter Poker Brat ci aveva fatto intuire qualcosa. In alcuni tweet aveva parlato di investimenti potenziali mancati. Aveva fatto riferimento ad alcuni consigli (non seguiti) su alcuni titoli azionari consigliati sempre dai contatti di alto profilo della Silicon Valley. Qualche tip dispensato durante le solite sessioni a cash game casa di amici.

Un anno fa però Hellmuth fece capire, in modo pubblico, di aver svoltato dal punto di vista economico, di avere una buona stabilità finanziaria grazie a degli investimenti andati a buon fine. Ma è sempre rimasto vago e non è mai entrato nei dettagli delle operazioni.

Oggi, scopriamo sul tabloid inglese un lato inedito di Phil Hellmuth che spiega come abbia, già da parecchi anni, svolto parallelamente l’attività di investitore.

Phil Helmuth da giovane: lo squattrinato poker pro

All’età di 57 anni ha parlato in modo schietto della sua adolescenza non proprio agiata in Wisconsin e delle scarpe Adidas che non si poteva permettere. Ma il piccolo Phil non voleva volare basso, grazie agli insegnamenti della madre sognatrice: “ci insegnava a pensare in grande e ci ripeteva: ‘sarai quello che pensi di essere’. A 17 anni lavoravo in un ristorante e a 20 pulivo le gabbie delle scimmie al college”. Ma non si è fermato ed è volato in Nevada.

Proprio a 20 anni iniziò a giocare a poker in modo serio e a 21 era già un professionista. Aveva 24.000$ come bankroll che finirono presto. A 24 anni il titolo di campione del mondo, il più giovane dell’epoca: “750.000 dollari di allora equivalgono a 10 milioni di oggi”. Ma i soldi finirono presto con l’acquisto di un attico, di due fuoriserie (Cadillac e una Porsche) e spese varie. “Il resto li ho persi”.  Non è George Best a parlare ma Poker Brat.

Eppure Phil tra una vittoria e l’altra è riuscito a sfondare nei primi anni 2000 nel poker. Al tempo il field medio negli Stati Uniti era di un livello basso e c’erano molte opportunità, non esistevano ancora blog e scuole d poker.

La strategia e la tecnica non erano condivise al pubblico, girava solo qualche libro. Solo i professionisti – come Hellmuth – avevano una piena conoscenza di come sedersi al tavolo.

L’obiettivo di guadagnare dai 30 ai 50 milioni di dollari

Ma Poker Brat racconta ai giornalisti britannici che ha deciso di intraprendere una strada alternativa proprio in quel momento: “il mio obiettivo era quello di guadagnare dai 30 ai 50 milioni all’età di 45 anni ma non ci sono riuscito. Le cose, a volte, arrivano più tardi”.

“Mi sono reso conto che ero sempre in viaggio e al massimo potevo vincere all’anno, in media, dai 500.000$ ad un milione. Nel mondo degli affari invece puoi fare profitti senza limiti.

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Ho investito un sacco di soldi in Amazon ed ho fatto una bella fortuna. Ho anche invetsito in una cinquantina di fondi. Ed ho iniziato a far parte di comitati consultivi”.

Phil Hellmuth: “Conosco molti miliardari grazie al poker e alle partite a Palo Alto”

Fa parte di un gruppo di investitori, “perché conosco molti miliardari che giocano a poker con me” ha confermato.

“Abbiamo una nuova criptovaluta in fase di lancio, Bitcoin Latinum, che sto promuovendo. Pensiamo a 20 dollari a coin. Sto anche trattando per fondare una mia venture capital per raccogliere fondi attraverso Spacs. Noi abbiamo già investito 7 milioni”.

La Spac (a cui si riferisce Hellmuth, ovvero Special Purpose Acquisition Company) : si tratta di società che vengono costituite per degli scopi speciali, in genere nascono con l’obiettivo di raccogliere capitali immettendo sul mercato azioni tramite IPO (Initial Pubblic Offering) con l’obiettivo di una fusione (Business Combination) successiva con una società operativa sul mercato (target).

“L’anno scorso abbiamo quotato la nostra prima società ed ho guadagnato $2 milioni”

“L’anno scorso siamo riusciti a far quotare la nostra prima società e per me c’è stato un bonus di 2 milioni di dollari”.

Hellmuth non si tiene, è un fiume in piena quando parla di business. Spiega l’operazione a grandi linee: “quando una Spac viene quotata in borsa è allo scopo di raccogliere denaro ma non è tenuta a dichiarare agli investitori-risparmiatori cosa comprerai in futuro con quel denaro”.

E’ un sistema che si basa molto sulla fiducia personale di chi gestisce la Spac. Hellmuth spiega l’anello mancante, l’operazione annunciata 10 giorni fa con l’investimento in Genius (società di contenuti sportivi, intrattenimento e tipster legata al mondo NFL).

“La seconda società è stata Genius Sports a Londra che ha appena firmato con la NFL (football americano) per i diritti esclusivi nella fornitura di dati. La terza compagnia è la prima società di computer quantistici a quotarsi in borsa al prezzo iniziale di 10 dollari per azione. Oggi il 2% delle aziende utilizza l’informatica quantistica ma prevediamo che nel 2022 saranno il 40%”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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