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Phil Ivey

Phil Ivey: “Il poker online è più sicuro del live a livello di cheating”

È un Phil Ivey inedito, quello di cui vi abbiamo parlato nella prima parte dell’intervista con Barry Greenstein. Il poker pro americano sembra aver messo un po’ da parte gli eccessi della beata gioventù, raggiungendo un maggior livello di consapevolezza, anche grazie all’aiuto della meditazione.

L’amore per il poker è rimasto lo stesso, se possibile è persino cresciuto, ma il modo in cui Ivey lo dimostra non si limita più soltanto a lunghe sessioni di gioco ai tavoli dei casinò o nelle sale da poker virtuali.

Online meglio del live?

Oggi, Phil Ivey è ambasciatore di una nota poker room online .com, ma il suo ruolo non si limita soltanto a quello di volto di punta della sala. “Ho conosciuto i proprietari, amano il poker e ci giocano per ore solo per divertimento, perché sono due uomini d’affari”, ha dichiarato il professionista americano.

“Li ho incontrati e ho visto quanto amano il gioco: vogliono fare tante cose positive per il poker. Per me questo è importante: in passato ho perso tante opportunità, ma quando ho sentito i loro piani e ho incontrato il team della security, capendo il modo in cui vogliono proteggere l’integrità, ho pensato quanto fosse bello far parte del team”.

L’integrità è un tema cruciale nel poker, ma Phil Ivey ha le idee chiare: È molto più facile subire il cheating giocando a poker live rispetto all’online, ha sentenziato. “A me è capitato spesso, addirittura una volta mi sono trovato coinvolto in una rapina a mano armata.

Credo che l’online sia più sicuro, perché esistono le hand history dei giocatori e ci sono persone che le monitorano, oltre a tante altre misure di prevenzione”.

 

 

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Phil Ivey, motivazione e lucidità

Barry Greenstein ad un certo punto chiede a Phil Ivey come faccia a trovare sempre la motivazione per giocare a poker da professionista. L’americano ha risposto scherzando che “quando sono venuto a casa tua, a Palos Verde, è stata una vera motivazione vedere una delle case più grandi in cui io sia mai stato! Ci sono venuto con la mia ex moglie e pensai ‘wow, questo si è comprato questa casa grazie al poker’”

Infine il discorso cade sulla lucidità mentale, condizione fondamentale per vincere a poker. Barry Greenstein fa notare che “quando hai 20-30 anni hai una capacità di processare le informazioni che a 40 anni è inevitabilmente più lenta, anche se entra in gioco la maggior esperienza che ti aiuta”.

“Quel che non sai, Barry”, ha risposto Ivey, “è che puoi recuperare quella lucidità mentale, tramite diversi esercizi come la meditazione. Io lo sto facendo e non mi sono mai sentito più lucido e presente.

Greenstein chiude l’intervista con una battuta: “Vedremo quando arriverai a 50 anni!”

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