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Poker e tasse: rischio doppia imposizione per le vincite all’estero?

sanremo-casinoLa recente indagine da parte della Guardia di Finanza sul mondo del poker ha suscitato interesse e clamore nella community in Italia. La materia non ha una disciplina compiuta e pertanto sono diverse le interpretazioni sulle varie ipotesi di imposizione e sugli scenari dell’inchiesta. Proviamo però a fare chiarezza e a delineare un quadro generale, con il legale Asa Peronace, esperto in contenziosi tributari nel settore del gioco.

Avvocato, riguardo i casinò italiani, come abbiamo chiarito in precedenza, vi è una tassazione alla fonte, quindi i players non devono dichiarare nulla?
“Secondo – afferma il legale del foro di Milano – la normativa in vigore, i soggetti che conseguono vincite nei casinò in Italia e dal poker online .it non  sono tenuti a dichiararle, in quanto tali somme sono già tassate alla fonte, come chiarito in precedenza, in base agli articoli 67 (comma 1 lettera D) del Decreto n. 917 del 1986 e  al 30 del DPR 600 del 1973, secondo il quale “le vincite e premi sono soggetti a ritenuta a titolo d’imposta”.

In conclusione, i players per quanto riguarda i casinò italiani, devono stare tranquilli?
“Si, le due norme appena citate vanno coordinate con quanto stabilito dall’articolo DPR 640/72 che prevede l’applicazione dell’ISI (Imposta Sugli Spettacoli), la quale viene pagata direttamente dal casinò stesso. La sala da gioco funge da sostituto d’imposta per tutte le vincite conseguite da terzi soggetti a prescindere dal tipo di gioco (poker, roulette,ect..)”.

tremonti-tasse-pokerPer le poker room online italiane, vale lo stesso?
“Con riferimento al gioco online, tutto va coordinato con quanto previsto dal Decreto del Ministero Economie e Finanze del 17 settembre 2007 e richiamato nella circolare n. 23925 del 2008 di AAMS: in tale disposizione, al punto 7, viene sancito che “nei giochi di abilità a distanza con vincita di denaro è prevista l’applicazione di una ritenuta alla fonte a titolo d’imposta pari al 3%  della raccolta”.

Nella precedente intervista ha però previsto che potrebbero esserci (ed il condizionale è d’obbligo) contestazioni al termine dell’inchiesta. Per quale motivo?
“Si, nella mia ultima intervista ho fatto cenno alla possibilità di eventuali contestazioni fiscali e valutarie. Se leggiamo con attenzione il contenuto del questionario, inviato dagli organi fiscali ad alcuni giocatori di poker, notiamo in primo luogo che la richiesta ha per oggetto ‘alcune tipologie di reddito conseguite in Italia o all’estero, in particolare alle vincite di gioco, ai premi derivanti da prove di abilità o della sorte ed ai proventi derivanti da sponsorizzazioni o dallo sfruttamento sui diritti d’immagine o d’autore…’. Non vi sono dubbi che l’oggetto dell’indagine, sarà la posizione globale del soggetto residente in Italia, ovunque siano stati prodotti i suoi redditi (nel nostro paese e all’estero e qualsiasi tipo di reddito)”.

poker-tasseSe giustamente le vincite maturate in Italia non possono essere contestate, i problemi potrebbero sorgere per i premi conseguiti all’estero?
“Il vero problema sarà quello di verificare se quanto pagato, a titolo di sostituto d’ imposta dai casino esteri per le vincite realizzate dai giocatori di poker italiani, venga riconosciuto o meno dal nostro Stato”.

Quindi vi è il rischio di subire una doppia tassazione? Per quale motivo potrebbe non essere riconosciuto dallo Stato Italiano?
“Mi spiego meglio. Abbiamo detto che in Italia il giocatore di poker, per le vincite realizzate nei casinò, non è obbligato a dichiarare tali somme atteso che le imposte sono pagate a monte dalla sala da gioco che agisce in qualità di sostituto d’imposta. Tale principio dovrebbe valere anche per le vincite estere, per cui un giocatore che incassa una somma in un torneo live negli USA , dovrebbe essere tranquillo, perché lo stato americano ha già ottenuto il prelievo fiscale dall’organizzatore del torneo”.

In teoria non dovrebbero esserci problemi: anche nei casinò esteri viene applicata la tassazione alla fonte.
“Trattandosi di redditi prodotti all’estero da residenti italiani, occorre verificare le disposizioni contenute nelle singole convenzioni contro le doppie imposizioni sottoscritte dallo Stato Italiano con gli altri paesi contraenti”.

In altre parole dipende dal contenuto della convenzione bilaterale?
“Vorrei ricordare che le convenzioni internazionali contro la doppia imposizione sono un mezzo per evitare casi concreti in cui lo stesso presupposto impositivo sia soggetto due volte a tassazione, in due diversi Stati. Tuttavia, le vincite dei giocatori di poker rientrano tra  i redditi straordinari e quindi denominati “redditi diversi”. Nella maggiore parte dei casi le convenzioni contro la doppia imposizione disciplinano compiutamente i meccanismi di tassazione di altre forme di reddito, (tassazione di dividendi e royalties, reddito degli sportivi e artisti e redditi d’impresa). Invece, i redditi diversi non trovano una disciplina ben precisa e soprattutto il gioco del poker live non viene assolutamente trattato da tali convenzioni, le quali non hanno mai approfondito la tassazione di tali forme reddituali”.

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poker-tasseSe però la convenzione non prevede o disciplina i ‘redditi diversi’?
“Per quanto detto, il giocatore residente dovrà prestare molta attenzione alla convenzione bilaterale  internazionale vigente con lo Stato Italiano e il Paese sede del torneo. Se tale convenzione non disciplina le vincite del gioco, o li disciplina in modo sfavorevole, il  giocatore di poker si potrebbe trovare in difficoltà.  In tale caso, il fisco, in relazione alle vincite realizzate “all’estero” e non tutelate da convenzioni bilaterali, potrebbe contestare al giocatore la mancata dichiarazione e tassazione di tali redditi per le annualità oggetto del controllo, per quanto riguarda il periodo di accertamento 2006-2009”.

L’agenzia delle entrate che tipo di informazioni potrebbe assumere? Quale potrebbe essere la linea difensiva più efficace?
“Per la difesa da eventuali contestazioni, aspetterei di leggere i rilievi formulati dagli organi fiscali al fine di articolare bene le argomentazioni in diritto. Tuttavia, vorrei ricordare che l’Agenzia delle entrate, non avendo la possibilità di esaminare documenti contabili ufficiali dei giocatori, potrebbe valutare di acquisire copia dei conti correnti bancari al fine di ricostruire il reddito da sottoporre eventualmente a tassazione”.

asa-peronaceCosa raccomanda ai players in questo momento?
“Il giocatore può, nel frattempo, organizzarsi a raccogliere tutta la documentazione inerente ai tornei esteri a cui ha partecipato. Inoltre il giocatore dovrebbe fin d’ora attivarsi presso il proprio istituto di credito al fine di richiedere copia di tutte le movimentazioni bancarie (in entrata e uscita), in modo tale da preparasi, fin d’ora, nelle risposte da fornire agli ispettori del fisco”.

Da Avvocato difensore, che tipo di messaggio si sente di lasciare ai lettori di Assopoker e a tutti i players coinvolti?
“Vorrei concludere evidenziando e tranquillizzando i nostri lettori poiché la tassazione delle vincite del poker live e online (.it e/o .com) risulta essere particolarmente complessa: bisogna tenere conto  che nessun operatore di diritto fiscale italiano ha mai affrontato in modo sistematico e compiuto questa materia nuovissima per tutti. Ci sono a mio avviso chiari ‘buchi’ normativi nazionali e internazionali e molteplici  situazioni di fatto (la sola definizione di poker Texas Hold’em), soggette a più interpretazioni di legge che consentiranno, senza dubbio, una difesa adeguata dinnanzi agli organi preposti e saranno fonte di dibattito tra gli esperti del settore”.

a cura di Luciano Del Frate

fine quarta parte – continua

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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