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WSOP 2022: l’incredibile bolla del Senior piena di scoppi e contro scoppi

L’incredibile bolla del Senior. Il nostro interesse per l’evento numero 47 della 53esima Edizione delle WSOP, non deve e non può fermarsi alla sola cavalcata di Biagio Morciano.

Il momento più interessante dell’intero torneo, è stato quello dello scoppio della bolla, durante il quale si sono giocate almeno tre/quattro mani spettacolari, che hanno allungato il “bubble time” a dismisura.

Ad un certo punto sembrava che chi partisse da sotto dovesse per forza arrivare in testa al river. Un momento quasi esilarante.

Vediamo nel dettaglio cosa è successo.

Bob Bounahra cracka i Kappa in bolla

La prima mano di cui vi diamo conto, capita nel livello immediatamente precedente a quello in cui scoppierà la bolla, precisamente alla fine di esso.

È il segmento numero 13 1,500-3,000, 3,000 ante. Qualcuno di voi si ricorderà di Bob Bounahra, che chiuse al settimo posto il Main Event del 2011. La mano inizia con una sua apertura a 7.000 da HiJack, con 7 q , prima che lo Small Blind decida di 3bettare a 21.500 e originare il call in posizione del rivale.

Il flop dice 4 7 7 . Lo SB va in continuation bet per 40.000, Bounahra rilancia a 110.000 tenendosi dietro solo 36.000 chip. Lo SB dichiara “call” pensando che il suo avversario sia All In e gira le proprie carte, k k .

Non c’è bisogno del Floorman, visto che Bounahra e il suo avversario si accordano per mettere comunque le chips dentro.

Un 8 al turn e un 3 al river regalano il monster double up all’americano. Lasciando con pochi spicci lo SB.

Everton Carlton scoppia gli assi

Esattamente poco prima della pausa che porterà tutti i players left a rifocillarsi per un quarto d’ora, è il momento di Everton Carlton.

Carlton apre da early position con a q , per poi chiamare lo shove del suo avversario da bottone, che mostra allo showdown a a .

Al bottone si ghiaccia la giugulare del bottone nel momento in cui cascano tre cuori al flop, k 5 6 e il danno diventa irreparabile al turn, un 9 . Ininfluente il 7 sceso al river.

Brad Cohen trova uno dei suoi tre out

Lo scoppio della bolla si è invece avvicinato, nel momento in cui, da MP, un giocatore ha messo gli ultimi suoi 27.000 pezzi, circa 7 Big Blind e Brad Cohen, forte di uno stack di 35x, ha tankato per circa un minuto prima di mettere.

Alla resa dei conti, l’original raiser, ha mostrato una coppia di donne, q q e nel momento in cui ha girato le sue carte ha detto: “fatemi raddoppiare, o speditemi a casa”.

Seppur non proprio annoverabile tra gli scoppi più clamorosi che state leggendo, Cohen ha girato a j e un Asso a faccetta ha completato il lavoro. Ininfluente il resto del board: 7 5 6 2 .

Passa la bolla Jorgensen cracka gli assi a Garshofsky

Purtroppo non abbiamo la possibilità di darvi conto della mano che spedito tutti a premio, ma in compenso, immediatamente dopo lo scoppio della bolla, Theo Jorgensen crackava ancora una volta gli assi, questa volta al quotato Mitch Garshofsky, impunemente scoppiato dalla coppia di 9 del danese, 9 9 .

Il board, k 9 5 j 7 , non lasciava scampo allo statunitense.

Homepage: Courtesy Katerina Lukina & Pokernews

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".