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Dominik Nitsche

Dominik Nitsche: “Holz e O’Dwyer i migliori in assoluto? Io credo di no”

La scuola pokeristica tedesca è tradizionalmente una delle migliori al mondo. Ne fa parte anche Dominik Nitsche, fortissimo professional poker player capace di vincere oltre 6 milioni di dollari in carriera nei tornei di poker live.

Eppure, è da un bel po’ che il teutonico non ottiene risultati economicamente rilevanti. Gli ultimi colpacci live risalgono alla scorsa estate: un 4° posto nell’evento #59 delle WSOP 2016 (per 248.600 dollari) e un 2° in uno dei Super High Roller dell’Aria (per quasi 630.000 dollari).

Dominik Nitsche, missione Super High Roller Bowl

In una lunga intervista rilasciata a CalvinAyre.com, Dominik Nitsche ha toccato parecchi argomenti interessanti. In primis l’imminente Super High Roller Bowl da 300.000 dollari di buy-in, che si disputerà il 28 maggio a Las Vegas.

“Non mi preparerò in un modo particolare”, ha dichiarato il tedesco, “perché in fondo sempre di un torneo di poker si tratta. Credo sia meglio cercare di migliorare il proprio poker in generale. Poi ovvio, in un torneo da 300.000 trovi solo i più forti. Ma alla fine resta sempre un torneo e il poker resta sempre poker.

Il tedesco poi approfondisce: Non ci sono molti pro davvero bravi nei tornei da $5.000. Una volta che arrivi a $10.000 o $25.000, cominci a scremare ulteriormente quelli forti, ma non di livello mondiale. Arrivati a oltre $50.000 trovi solo i migliori dei migliori”.

Ma il Super High Roller Bowl è un po’ di verso, nel Dominik Nitsche pensiero: “Qui ci sono molti amatori e non c’è la rake: due motivi per i quali i pro più deboli ci provano, perché possono vendere molta action. Da questo punto di vista si può dire che sia uno degli High Roller più soft dell’anno. Più del One Drop e dell’Aria $50k High Roller, per esempio. Se non giochi ad altissimi livelli, nessuno ti stakerà per un torneo re-entry da $50k all’Aria”.

 

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La ‘stoccatina’ a Fedor Holz e Steve O’Dwyer

Il discorso di Dominik Nitsche spazia verso l’elite del poker “di cui mi piace credere di farne parte. In fondo, sto giocando ancora questi tornei (High Roller, ndr) con gente che mi sponsorizza, dopo anni di brutti risultati”.

Il tedesco trova spazio per tirare una piccola frecciata a un paio di colleghi: “È proprio questo il problema di tornei del genere, anche se non vai a premio per un po’, o ti va tutto bene come a Fedor Holz e Steve O’Dwyer e tutti questi ragazzi che ‘runnano’ bene.

Alla fine, non sai davvero se sono proprio i migliori tra i migliori. Giochiamo tornei da al massimo 50 persone, ed è facile incappare in un periodo hot insano. Probabilmente sono molto bravi, e ho tanto rispetto per quei ragazzi, ma sono davvero così tanto più bravi rispetto al resto del field? Probabilmente no.

L’amore per il poker

A volte il poker può essere un gioco un po’ noioso e ripetitivo, non diverso da un normale lavoro che ha la sua routine quotidiana. Ma per Dominik Nitsche questo non è un problema: “Se il poker è un lavoro? Non so neppure cosa sia. Non ho mai avuto un lavoro in vita mia e non penso ce l’avrò mai.

Adoro il poker. Per me è divertente. Ho smesso di grindare i tornei online e sto cercando di diventare uno dei migliori nelle partite cash high stakes. Gioco molto contro Nikita Bodyakovsky (‘Fish2013’). Online è davvero bravo e adoro le nostre sfide.

La sensazione di poter competere contro questo genere di player mi spinge a migliorare sempre più. La scena torneistica mi sta stretta ormai, non rappresenta più una sfida per me. Voglio qualcosa di nuovo e mi sto concentrando sulle partite high stakes in generale”.

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