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Mike Matusow

Mike Matusow: la malattia, i disastri economici, la rinascita, tutto in un documentario

Di Mike Matusow abbiamo parlato in più di un’occasione e il personaggio ha, nel corso degli anni, dimostrato di non essere mai banale, sia nei suoi interventi a gamba tesa, sia nelle polemiche con i suoi colleghi e, tanto meno, nelle confessioni di una carriera che non è mai stata lineare e che, al contrario, ha subìto tutta una serie di alti e bassi difficilmente riscontrabile in quella della maggior parte dei giocatori della sua stessa fama.

Più in generale, “The Mouth” ha sempre e comunque svelato la parte più umana e genuina del suo modo di approcciarsi al poker, tanto da risultare un personaggio per certi versi scomodo, sì, ma allo stesso tempo con caratteristiche che esulano da un mondo fatto di dichiarazioni di facciata.

Il documentario sulla sua vita

Nei giorni scorsi, come riporta Codigopoker, è stata fatta circolare la notizia che il 2024 sarà l’anno dell’uscita di un documentario che ritrae i contorni della vita del giocatore statunitense e, anche se la data non è ufficiale, con ogni probabilità l’atteso prodotto streaming vedrà la luce nel primo trimestre del prossimo anno.

Matusow ha rilasciato un’intervista nella quale anticipa alcuni temi del documentario e gli ingredienti perché esso faccia scalpore, sembrano non mancare.

A curare il lavoro è stata la BIG F Production, che ha affidato la regia a Frank Zarrillo e Matusow si è lasciato innanzitutto scappare che sarà un’opera alla quale egli “tiene molto”.

Le anticipazioni attraverso le parole di Mike Matusow

«C’era qualcosa di neurologicamente sbagliato in me. Il mio cervello non funzionava bene. Se non mi fossi sottoposto a un intervento chirurgico nelle successive settimane rispetto ai consigli dei medici, sarei potuto rimanere paralizzato, mi ha detto il dottore“, ha dichiarato Matusow in una sorprendente rivelazione.

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Nel 2016 la carriera di Matusow fu messa a repentaglio da grossi problemi economici che gli costarono la vendita della casa al termine di un processo coi creditori e dovette intervenire Daniel Negreanu ad aiutarlo pesantemente.

«Glieli ho già restituiti e tutto va bene. Ma per cinque anni mi è dispiaciuto molto per me stesso. Ha incolpato tutti, tranne me. Ho perso la fede in Dio, ho perso la fede in tutti, ma ora la situazione è molto migliorata”.

Quello che mi dà davvero fastidio è che ho guadagnato circa 3.5 milioni di dollari giocando a poker negli ultimi tre anni e adesso sono ancora seduto lì e posso ancora competere contro i migliori del mondo. Ma gioco con un dolore debilitante ogni giorno. Il fatto che non sia stato messo nella Hall of Fame mi manda ai nervi, perché avrei dovuto esserci 10 anni fa“, ha concluso in un’ampia intervista con CardPlayer.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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