Se è vero come è vero che tra le situazioni che creano maggior interesse tra gli osservatori della “cosa” pokeristica, ci sono le sfide a singolar tenzone tra i giocatori di maggior grido, di certo non lascerete passare in cavalleria quella che si sta per compiere tra due dei giocatori più conosciuti e chiacchierati degli ultimi anni, Doug Polk, sì sempre lui e Mike Matusow, che ha avuto modo di farsi conoscere oltre che per le indubbie qualità di giocatore, anche per le schermaglie dialettiche che lo hanno fatto diventare uno dei più loquaci giocatori della storia.
La sfida tra Matusow e Polk
Non per niente il soprannome storico del giocatore che più di una volta ci ha regalato sprazzi di polemica a più non posso, è sempre stato, fin dagli albori della sua carriera “The Mouth”.
Ma adesso, dopo qualche anno di tranquillità e mancanza di scontri verbali coi suoi colleghi, sembra essere tornato il momento di rispolverare il mantello con la “M” del suo stesso nickname, per via di una risposta molto piccata e diretta di Doug Polk ad un tweet ( si chiamano ancora così?) dello stesso Matusow.
Il buon Mike chiedeva bonariamente ai suoi seguaci se qualcuno di essi avrebbe sposato la causa di un’eventuale apertura di un sito di coaching per varianti di poker, cash game e/o tornei e in particolare di Omaha Hi/Lo, gioco per il quale lo scrittore del Tweet ha impiegato risorse e tempo per lo studio approfondito dello stesso.
“Volevo segnalare un crimine”
Al post in questione Polk ha risposto in modo sibillino simulando una telefonata allo sceriffo per segnalare un crimine, cosa che ha ovviamente scatenato l’ilarità dei follower di Polk, in brodo di giuggiole per la sua presa di posizione.
Questo il tweet del peccato:
Il punto focale dello streaming
Il punto focale a quel punto si è spostato sulla eventuale diretta streaming che avrebbe ripreso la partita, cosa sulla quale Matusow ha voluto chiarire che “non avrebbe permesso le riprese” e che lui avrebbe giocato solo “per prendere i soldi e fare il c*** a Polk“.
Polk ha quindi provocato il suo rivale facendogli notare che “vuole aprire un sito di coaching, ma non vuole spoilerare il suo gioco”, qualcosa che, a suo parere, stride con la realtà dei fatti.
E anche in questo caso la risposta di Matusow non si è fatta attendere: