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WSOP 2022 up and down

WSOP 2022: promossi e bocciati delle prime 2 settimane

Sono esattamente 16 i giorni trascorsi dall’inizio delle WSOP 2022. Ovviamente è molto presto per tracciare bilanci, ma possiamo giocare a cercare chi si è messo maggiormente in evidenza in queste prime 2 settimane di World Series e, al contrario, chi ha deluso le aspettative – almeno per il momento.

WSOP 2022: I promossi delle week 1 e 2

Dario Sammartino

Potrebbe sembrare banale e un po’ di parte, ma si tratta invece di una valutazione oggettiva. L’inizio di WSOP è stato il migliore di sempre, per Dario Sammartino. Tre tavoli finali in altrettanti eventi solo nella prima settimana, hanno immediatamente fatto di Dario uno dei “vip” più in forma del momento. Non è un caso se, ancora oggi, il campione napoletano è il giocatore con il miglior punteggio globale nel 25k Fantasy, il fanta-WSOP high stakes giocato da Daniel Negreanu e tanti altri top player mondiali.

Josh Arieh

Analogamente a Dario, Arieh non ha ancora vinto nessun braccialetto, perlomeno non in questa edizione. Però l’ex bad boy originario di Atlanta è partito alla grande, con due tavoli finali e una presenza sempre positiva e concentrata ai tavoli, in qualunque competizione. Vincere il WSOP Player Of The Year è un’impresa che richiede enorme costanza di rendimento e resistenza psicofisica in un periodo nemmeno troppo ristretto, estendendosi le World Series sull’arco di oltre un mese e mezzo. Infatti nessuno ci è mai riuscito per due anni in fila. Josh, da POY in carica, ci sta riprovando e anche seriamente.

Altre menzioni: Diebold e Ausmus

Ci sono altri giocatori che si sono ben distinti nelle prime due settimane di queste WSOP 2022. Uno è certamente Ben Diebold, vincitore un po’ a sorpresa del Dealer’s Choice Championship, che comunque è un torneo che non si vince mai per caso. Aggiungiamoci il quinto posto al Championship di Stud, altro torneo estremamente selettivo, e abbiamo uno dei possibili variantisti del futuro.

Jeremy Ausmus è invece l’esatto contrario di quello che nello sport si usa chiamare “one year wonder”. Quinto nel Main Event 2012, dieci anni dopo si ripresenta con il quarto braccialetto appena infilato al polso e una competitività universale.

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WSOP 2022: i bocciati delle week 1 e 2

Daniel Negreanu

Abbiamo parlato di Daniel e del particolare momento che sta vivendo appena pochi giorni fa. Certo non deve essere facile mantenere sempre la concentrazione alta e parallelamente un impegno come quello del Vlog, oltre ai già citati stalker e alle aspettative sempre alte che lo accompagnano. Però due ITM marginali in almeno una quindicina di tornei giocati sono davvero poco, per uno come Negreanu. Del resto Daniel non si nasconde dietro il dito tenendo aggiornato il proprio bilancio alla fine di ogni puntata del Vlog. E il suo bilancio a fine day 14 parla abbastanza chiaro: -436.144$.

Erik Seidel

Personaggio agli antipodi di Daniel Negreanu se ce n’è uno, ma come il canadese anche il maestro Erik non ha certo incantato a queste World Series. Tra l’altro Seidel è uno dei veterani che meglio si sono adattati, nel tempo, all’evoluzione del gioco. Lo testimonia tra l’altro l’ultimo braccialetto vinto, il nono in carriera, in un evento HR online lo scorso anno per una prima moneta vicina a un milione di dollari. Dal vivo, però, Erik Seidel non fa una foto col braccialetto al polso addirittura dal 2007. E quest’anno ha già giocato molti eventi senza riuscire a centrare nemmeno un piazzamento, lui che ne ha collezionato 136 in carriera solo alle World Series. Lo attendiamo a un netto miglioramento.

Altre menzioni: Jake Schindler, Jason Mercier

Sembrerà strano leggere tra i bocciati il nome di un giocatore che ha già vinto un braccialetto nell’evento finora più ricco di tutti, e che è anche in testa alla classifica del WSOP POY 2022. Sappiamo bene che, come del resto Ali Imsirovic, anche Jake Schindler è al centro di diverse accuse di cheating, e che anche intorno a lui il clima è piuttosto pesante, più che altro da parte dei colleghi. Sappiamo anche che nessuno è colpevole fino a prova contraria, ma quel rifiutare ogni intervista dopo aver vinto il braccialetto è un gesto che non condividiamo. E se dovesse vincere il titolo di Player Of The Year, l’eventuale altro silenzio farebbe il paio con il probabile imbarazzo da parte dei vertici delle WSOP.

Chiudiamo con una nota leggera, menzionando tra i bocciati anche Jason Mercier. Non certo per i risultati al tavolo, essendo il campione originario di Fort Lauderdale arrivato da poco alle WSOP centrando subito un sesto posto al PLO HR. Il problema è come Mercier si è presentato, con una trasandatezza che stona persino in uno come lui, che certo non è mai stato un maniaco del look. Se proprio modalità “pari il mi nonno” deve essere, almeno lo preferivamo con la barbona hipster.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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