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I consigli di Jared Tendler: “Impostare gli obiettivi evitando gli errori più comuni”

Jared Tendler è un mental coach di poker che ha coachato oltre 400 giocatori nel corso della sua carriera. In questi articoli esclusivi per Assopoker dispensa consigli utili a tutti i grinder, sia ai professionisti che ai semplici appassionati. Ha scritto il libro Il Mental Game del Poker, tradotto in italiano dalla Team PokerStars Online Giada Fang e da Marcello Papa. Per informazioni su come acquistare il libro clicca qui. 

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Il 2016 sta per finire, ed è il momento di pensare agli obiettivi per il nuovo anno. Programmate i vostri obiettivi con le migliori intenzioni, ma spesso non riuscite a raggiungerli perché vi ponete obiettivi sbagliati.

Quelli che seguono sono gli errori più comuni che ho riscontrato lavorando con i giocatori nell’impostazione degli obiettivi, assieme a qualche consiglio per evitare questi errori.

Troppi obiettivi

Semplicemente, volete troppo. Quando si pone gli obiettivi per il nuovo anno, un giocatore dice di voler battere il field degli MTT, il €3/€6 cash game, raggiungere il massimo status VIP, imparare a giocare le varianti e giocare più tornei live.

Un buon obiettivo riduce il livello di concentrazione di cui avete bisogno e vi garantisce qualcosa di solido su cui poggiarvi quando arriveranno le difficoltà. Quando vi svegliate la mattina, dovete sapere esattamente su cosa essere concentrati, per riuscire ad avere successo. Ponendovi troppi obiettivi, il rischio maggiore è quello di non sapere come utilizzare al meglio il vostro tempo. Tutto ciò rende più facile procrastinare, perché perderete troppo tempo a cercare di capire come impiegare al meglio il vostro tempo.

Se avete un grande obiettivo come quello di diventare SuperNova per la prima volta, questo deve essere il vostro unico obiettivo. Tuttavia, se avete obiettivi più piccoli, non è difficile gestirne due o tre mentre inseguite l’obiettivo più grande (ad esempio, scalare due livelli in un anno e migliorare il vostro gioco al turn).

Non pensare ai risultati quando vi ponete gli obiettivi

Molti di voi sanno già che concentrarsi sui risultati non è l’ideale, quando si programmano i propri obiettivi.

Tuttavia, alcuni giocatori hanno portato questo concetto al suo livello più estremo, e tendono ad ignorare completamente i risultati. Non potete ignorare del tutto i risultati – perché i risultati sono importanti. È ciò che ha fatto Gus Hansen nel 2013, quando ha giocato molto ai tavoli nosebleed ed ha affermato di aver perso oltre $13m.

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I giocatori che tendono ad ignorare del tutto gli obiettivi orientati al risultato stanno davvero tentando, consciamente o meno, di evitare il fallimento. Tuttavia, se avere obiettivi orientati esclusivamente alla qualità minimizza le probabilità del fallimento, minimizza anche quelle del successo.

Idealmente, un giocatore ha bisogno sia di obiettivi orientati alla qualità che di obiettivi orientati al risultato. Questi ultimi vi dicono dove volete arrivare, mentre i primi a come arrivarci. Nel poker, quando stabilite quanti soldi volete vincere, quanti titoli volete conquistare o che livello volete giocare, state tracciando la traiettoria da percorrere. A questo punto avete bisogno di obiettivi orientati alla qualità per raggiungerli, come migliorare aspetti tecnici del vostro gioco, assumere un coach o migliorare la selezione dei tavoli. Infine, gli obiettivi orientati al risultato aumentano l’urgenza di lavorare su quelli orientati alla qualità, aumentando conseguentemente le possibilità di successo.

Porsi obiettivi troppo ottimistici

Nel momento in cui decidete di porvi un obiettivo, potreste commettere un errore di valutazione nell’effettiva raggiungibilità dello stesso. Molto spesso, i giocatori di poker si pongono obiettivi quando stanno runnando bene, oppure quando stanno “ricominciando” (ad esempio all’inizio dell’anno, o del mese).

Se vi ponete un obiettivo quando state runnando bene, partirete dal presupposto errato che dovrebbe andare così ogni volta che giocate. Un esempio può essere quello di porsi un profit di €100.000 annuali dopo aver vinto un torneo. Il problema di questo obiettivo è che non state tenendo in considerazione la varianza, che quando inizierà a girare in direzione opposta sarà difficile da gestire – non solo perché perdere fa schifo, ma anche perché crederete che qualcuno vi stia allontanando dai vostri sogni.

Se vi ponete un obiettivo dopo una pausa, o per un nuovo inizio, probabilmente tenderete ad ignorare le vostre debolezze ed i vostri fallimenti precedenti. Quando siete così ottimisti riguardo al futuro, è perché volete credere di poter raggiungere il vostro obiettivo. Ma state ignorando che dovete correggere gli errori e le debolezze del passato, se volete riuscirci. Essere ottimisti, di base, è una buona cosa, ma non se vi porta ad ignorare quanto difficile sarà la strada per il successo.

Porsi degli obiettivi quando siete particolarmente ottimisti non è per forza sbagliato; preparatevi, però, all’evenienza che le cose potrebbero non andare come avete pianificato. Quando pianificate i vostri obiettivi, cercate di prevedere gli incidenti di percorso che potrebbero capitare. E, ancor prima di iniziare, spendete del tempo a pensare a come (eventualmente) potreste risolverli. In questo modo, sarete pronti a gestire gli ostacoli che incontrerete nel vostro cammino, aumentando notevolmente le possibilità di avere successo.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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