Poker onlineUna letteratura imponente ha sempre messo in parallelo il rischio di un comune imprenditore alle prese con la sua attività aziendale nel lavoro di tutti i giorni, con quello che il giocatore di poker deve affrontare durante le sue sessioni e, più in generale, durante la sua carriera pokeristica con annessi e connessi.
Gli esempi dal trading
Provare a capire che che tipo di sfida mentale derivi dall’accettare i rischi che un’attività imprenditoriale, piuttosto che una carriere da poker pro, mettano davanti ai due macro cosmi, è probabilmente il punto focale dal quale tutto ha origine.
Essere preparati psicologicamente a tutte la trappole, vere o presunte che esse possano essere, fa tutta la differenza del mondo, quando si tratta del proprio futuro, o, se vogliamo ridurla ai minimi termini, del proprio tornaconto personale.
Il parallelo che Lex Van Dam, collaboratore di TradingHD, scrivendo in un articolo di qualche anno fa, poi ripreso da PokerNews, fece drizzare le antenne a più di un pokerista, tanto che poi l’articolo del Trading Psychology fu sviscerato in tutti i suoi meandri.
Lo stress che causa gioco forza una compravendita di azioni, piuttosto che di immobili, o di qualsiasi oggetto di un passaggio patrimoniale da una mano all’altra, necessita di un allenamento mentale che chi non è abituato a sostenere, può pagare con una certa pesantezza.
Lo stesso Van Dam paragona la sfida mentale del trading, con quella degli atleti d’elite di ogni sport: “devi allenarti, spingerti al limite, essere disciplinato e tenere d’occhio il risultato finale“. In entrambi, inoltre, è essenziale “affrontare efficacemente perdite, errori e battute d’arresto”.
Trovate familiare qualcosa?
Di sicuro non avrete passato a leggere le ultime tre righe dell’ultimo paragrafo, senza aver trovato qualcosa di familiare, se siete dei veri giocatori di poker.
Tutti questi punti sono infatti comuni ai giocatori di poker, almeno a coloro che prendono il gioco seriamente e per i quali i soldi che si rischiano e le ricompense che si cercano, sono significative.
Va da sé che il gioco del poker segue dinamiche spesso diverse da quelle di un’attività imprenditoriale, per cui rimane sempre e comunque da tenere presente viva in noi l’attenzione verso il bankroll management.
Anche quelli di noi che giocano a puntate modeste comprendono l’importanza dello studio, dell’essere disciplinati e di concentrarsi chiaramente sui propri obiettivi (in una mano, una sessione o un torneo, o quando si cercano traguardi a lungo termine). Sappiamo anche come affrontare le sconfitte o commettere errori e come i giocatori migliori sono in grado di ristabilirsi quando si verificano battute d’arresto.
Rivolgendosi al potenziale trader, van Dam prosegue poi evidenziando cinque particolari “aree da affrontare” per determinare se il suo lettore potrebbe essere mentalmente pronto ad acquistare e vendere azioni.
Piuttosto che citare l’intera discussione, qui presentate come un elenco, ci sono le cinque caratteristiche che crede che una persona debba possedere prima di fare il passo nel trading:
- un interesse generale per i mercati finanziari e le imprese
- fiducia in te stesso e fiducia nelle tue capacità
- la volontà di concentrarsi
- la capacità di rimanere composti e equilibrati quando sfidati
- la capacità di riprendersi rapidamente ed essere resilienti quando le cose non vanno per il verso giusto
Dal trading al Poker
Cambiando solo il primo elemento in “un interesse generale nel gioco“, potremmo facilmente presentare queste cinque caratteristiche come essenziali per chiunque voglia avere successo nel poker.
E voi, vi ritrovate in questi cinque punti? Avete qualche leak rispetto ad alcuni di questi punti? Pensateci…
