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MTT: perché le dimensioni (delle puntate) contano?

[imagebanner gruppo=pokerstars] Nel caso vi capiti di osservare una partita di cash game oppure un torneo nelle sue fasi più avanzate, una delle cose che potrebbe balzarvi agli occhi è la diversa entità delle puntate, che nei tornei sono generalmente più piccole in relazione al piatto. E naturalmente non si tratta di un caso.

Lo ricorda Stephen “stevie444” Chidwick su RunitOnce.com: l’inglese è un vero specialista in fatto di tornei di poker, tanto online che dal vivo e non solo per ciò che riguarda il No Limit Hold’em, ed è quindi più che in grado di spiegare perché i giocatori più consapevoli adottino spesso e volentieri puntate molto ridotte, magari attorno ad un terzo del piatto.

La prima ragione è forse la più ovvia, e si nasconde dietro la diversa profondità degli stack in gioco: in una partita di cash game, salvo casi particolari, gli stack effettivi sono sempre di almeno cento big blind, e non di rado superiori o addirittura molto superiori. Nel caso in cui si intenda far finire tutto lo stack nel piatto quindi, o almeno una parte rilevante di questo, fare puntate di una certa dimensione diventa imperativo.

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Stephen Chidwick

Siccome però nei tornei in fase avanzate lo stack medio è relativamente ridotto, anche la necessità di potbuildare passa in secondo piano: “A causa della dimensione degli stack in gioco, molto spesso anche puntando una size compresa fra il 30 ed il 40% del piatto è possibile finire all-in al river, nel caso in cui lo si voglia – sottolinea Chidwick – ma questo non significa che ci si debba limitare ad usare sempre una puntata di simile ammontare”.

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Stephen intende dire che, a seconda delle circostanze, si può benissimo puntare un quarto del piatto fino a una volta e mezzo, se lo si ritiene profittevole, ma che in generale aprire con una size più piccola ed anche puntare in maniera più contenuta ha i suoi vantaggi. Ad esempio, i nostri bluff avranno bisogno di andare a segno meno spesso per essere profittevoli: “Nelle fasi avanzate diversi giocatori si chiudono, e quindi i professionisti ne approfittano avendo molta aria nei loro range quando puntano – ammette – per questa ragione, vogliono che il prezzo dei loro bluff sia il migliore possibile”.

Veder assottigliarsi il proprio stack è sempre un pericolo, in un gioco nel quale non si può ricaricare e dove il payout è sempre verticale, ed ecco perché un big blind risparmiato diventa uno guadagnato…

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