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Strategia cash game: come battere i micro stakes

Se siete ansiosi di iniziare un approccio al cash game online, ecco un percorso di apprendimento di questa disciplina  che parte dal livello più basso: quello dei microlimiti. Quest’oggi vi proponiamo la traduzione di un’interessante guida scritta da MonkE di TwoPlusTwo che contiene parecchie indicazioni su come battere i micro stakes di No Limit Hold’em, dal NL2 al NL50.

“Ho voluto realizzare questa guida su come battere i micro stakes perché agli inizi della mia carriera ne ho cercata una simile dappertutto non trovandola. Avere una guida sull’ABC del poker avrebbe potuto farmi concentrare meglio sullo studio del gioco post-flop. Ci ho messo un po’ a capire determinati meccanismi ed oggi voglio condividerli con voi presentandovi con molta modestia questo mio piccolo manuale.

Tengo a precisare che non va preso per oro colato perché alcuni aspetti non sono completamente chiari neanche a me. L’unica cosa che posso dirvi è che padroneggiando bene i concetti trattati vi troverete sicuramente sulla buona strada per battere i micro stakes.

Aggiungo, infine, che alcuni miei consigli saranno piuttosto categorici, perché credo che ai micro non ci sia bisogno d’inventarsi nulla di particolare. Cercate solo di ottimizzare le vostre scelte di check/bet/fold e non preoccupatevi di essere exploitabili o di apparire weak-tight. Pensate a vincere il denaro per giocare più alto del NL50… e non ditemi che questa roba non va bene per i limiti superiori perché già lo so.

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Indice della guida:

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  • 1. Cos’è una value bet? Cosa non lo è?
  • 2. Cos’è un bluff? Cosa non lo è?
  • 3. Cos’è lo showdown value? Come posso dire di averne?
  • 4. Mettere insieme i pezzi del puzzle
  • 5. Regole generali per i micro-stakes

Cos’è una value bet? Che cosa non lo è?
Una value bet è una puntata che sarà chiamata abbastanza volte da mani peggiori da renderla una mossa profittevole (a EV positivo). Esempio: rilanciate da middle position con a q e trovate il call del cutoff. Il flop è q 10 5 : una puntata in questa situazione è sicuramente una value bet, perché difficilmente ci sarà una mano migliore nel range di partenza di Villain (con molta probabilità avrebbe 3-bettato pre-flop con AA, KK e QQ).

In questa situazione, Villain chiamerà una bet con KQ, QJ, QT, JJ, J9 e forse anche con qualcosa come KT, AT e JT se pensa che stiate c-bettando con aria. Notate che non battiamo tutte le mani del suo calling range (infatti QT è meglio di AQ), tuttavia non è importante. Una value bet non è una puntata che non sarà mai chiamata o rilanciata dalle mani migliori; è una puntata che sarà EV+ perché calleranno quanto basta con le mani peggiori.

Il nostro betting-range qui è almeno: AA-QQ, AQ, KQ, QJ, AT, KT, 55, parecchie broadway, gutshot e anche air. Villain può facilmente ritenere che la sua seconda o terza best hand sia sufficiente per chiamare (KQ, QJ, JJ e anche con AT; con i draw callerà sicuramente per le implied odds). Quindi questa è sicuramente una situazione favorevole e puntare è una chiara value bet. Da notare che quando ho detto “chiameranno quanto basta con mani peggiori” non l’ho fatto a caso. Teoricamente, infatti, ogni mano può essere chiamata da una peggiore, ma quello che volete voi è assegnare un range all’avversario che contenga abbastanza mani peggiori da rendere profittevole la vostra puntata.” (continua)

Traduzione di Emiliano “nimitz” Cocco

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