La sicurezza nel poker online è un tema di primaria importanza, sul quale le room investono pesantemente. L’obiettivo principale è quello di garantire l’accesso al conto gioco esclusivamente al titolare dello stesso, evitando che qualche malintenzionato riesca a effettuare il login. Su questa circostanza, purtroppo, la casistica è molto ampia e i metodi che un truffatore può utilizzare per accedere a un account che non gli appartiene sono molteplici. Il più comune è quello di crackare l’indirizzo email utilizzato in fase di registrazione e poi cambiare la password.
In passato vi avevamo raccontato la spiacevole vicenda di Massimo “MAXSHARKK” Mosele, a cui furono sottratti 4.000€ da un truffatore brasiliano. Questa volta la brutta esperienza è capitata al professionista statunitense William Alex Foxen. Quello che fa clamore nel suo caso, non è tanto la cifra (comunque non trascurabile: 11.500$) quanto la facilità con la quale è possibile ottenere l’accesso a un account sul circuito di Americas Card Room.
Qualcuno ricorderà sicuramente questa poker room dalla confessione di “themadbotter”, che su Twoplustwo aveva ammesso di aver vinto 30.000$ in sei mesi, facendo intendere che la piattaforma fosse infestata dai bot. Per Americas Card Room (che agisce in maniera non regolamentata, offrendo gioco anche negli States) è stato un durissimo colpo a livello di reputazione e credibilità e questa nuova vicenda legata a Foxen non aiuta certamente a ripulirne l’immagine.
Tutto ha inizio su Black Poker Chip, una skin appartenente allo stesso circuito. “L’8 di giugno ho provato a fare login ma la password era diversa da quella che ricordavo, così ho scritto una email al reparto sicurezza”, racconta William Foxen. “Dopo 10 giorni di attesa mi hanno detto, per la prima volta, che l’indirizzo email era stato cambiato. Dopo ulteriori indagini mi è stato detto che Black Poker Chip aveva ricevuto una richiesta di modifica dell’indirizzo email da parte di un indirizzo email diverso da quello con cui mi ero registrato”.
A questo punto, la poker room dovrebbe effettuare diversi controlli prima di acconsentire alla richiesta, ma in questo caso non è andata così: “Per qualche ragione inspiegabile, la security ha acconsentito e non mi ha nemmeno inviato una mail per segnalare la vicenda. Il mio account è stato poi segnalato per chip dumping quando c’erano solo più 300$ in cassa. L’ultima volta che avevo fatto il login, c’erano circa 5.500$“.
A William viene detto che nella richiesta di modifica dell’email erano stati forniti il suo nome, la sua data di nascita e l’indirizzo. Per Black Chip Poker bastano e avanzano queste poche (e facilmente reperibili) informazioni per rispondere in maniera affermativa. Dopo un lungo scambio di messaggi, al poker pro viene detto che potrà ottenere nuovamente l’accesso al conto ma non c’è verso di rivedere i soldi persi. Di fronte a questa risposta ha inviato una serie di email dove si diceva scioccato e incredulo per la poca professionalità, ma non ha più ricevuto risposta.
Il 17 luglio, William Foxen torna a giocare online e lo fa su Americas Cardroom. Per sua stessa ammissione, non è una decisione molto saggia considerando che fa parte dello stesso circuito di Black Poker Chip. Si iscrive a un high roller da 500$ di buy-in e lo conclude in terza posizione per 6.000$. Non effettua il login fino alla domenica successiva.
Quando prova a entrare nel suo account per vedere se ci sono domenicali interessanti, si ripete la stessa storia: la password che ricordava sembra essere sbagliata. Contatta nuovamente la security e anche in questo caso gli viene spiegato che l’indirizzo email è stato cambiato. Ancora una volta, la richiesta è arrivata da un indirizzo email diverso da quello utilizzato in fase di registrazione.
Nella sua denuncia su Twitter, William Foxen posta lo screenshot di una chat avuta con la security di Americas Cardroom che risulta molto interessante perché smaschera il modus operandi dello scammer. Tutto ciò di cui ha bisogno è il nome completo, la data di nascita, l’indirizzo e l’email utilizzata in fase di registrazione. Con queste poche informazioni, facilmente reperibili attraverso i social network, Black Poker Chip e Americas Cardroom acconsentono alla richiesta di cambiare indirizzo email, permettendo al truffatore, di fatto, di entrare nell’account e rubare i soldi.
Su Twitter, William fa anche notare che l’indirizzo fornito dallo scammer (visibile nella chat qua sopra) è vecchio e sbagliato. Ma la security non ha nemmeno controllato e ha permesso che l’account venisse violato. “Dopo che la sua richiesta è stata accettata, il ladro ha immediatamente svuotato la cassa per 6.000$, totalizzando 11.500$ rubati dai miei due account con lo stesso metodo in meno di due mesi”.
Anche in questo caso, nonostante le forti proteste, sembra che William Foxen non rivedrà i suoi soldi. Entrambe le poker room non si prendono alcuna responsabilità, nonostante tutta questa faccenda dimostri dei leak evidenti nella sicurezza dei conti dei giocatori.
Negli ultimi giorni, dopo aver fatto scoppiare lo scandalo, Alex Foxen è stato contattato direttamente dal CEO di Americas Card Room, che lo ha invitato a visitare il quartier generale della poker room per dimostrargli che tutti i dipendenti lavorano con grande serietà. Una proposta che suona quasi come una beffa, soprattutto dopo aver perso 11.500$ a causa di una vera e propria falla nel sistema di sicurezza della piattaforma.