ScommesseI figli, come diceva Mario Merola, sono pezzi di cuore. In loro, spesso i genitori proiettano sogni incompiuti, immaginando di riscattare rimpianti e rimorsi. A volte, arrivando persino a piazzare scommesse improbabili. Che però, nel caso delle storie che vi racconteremo oggi, si sono davvero concretizzate.
Che cos’hanno in comune Wayne Rooney, Lewis Hamilton e Rory McIrloy. Certo, sono tutti dei campionissimi nelle rispettive discipline, ma a legarli c’è anche la fiducia di genitori, parenti e in alcuni casi persino perfetti sconosciuti.
In questo Articolo:
Lo zio di Wayne Rooney
È il 1998 quando un attaccante della giovanili dell’Everton sta facendo vedere di che pasta è fatto. Segna caterve di gol ed ha uno zio John Morrey, che crede ciecamente in lui. Certo, fare tanti gol a 13 anni non significa automaticamente diventare campioni, ma la stoffa di Wayne Rooney si vede.
Zio John non ha dubbi: suo nipote farà strada. Così decide di entrare in un’agenzia di scommesse e punta 250 sterline sulla partecipazione del piccolo Wayne ai Mondiali di Germania 2006. Rooney, come tutti sappiamo, partecipa a quei Mondiali con la maglia dell’Inghilterra, e fa il suo esordio nella competizione contro Trinidad e Tobago.
Lo zio dell’ex centravanti del Manchester United passa così all’incasso, portandosi a casa ben 50.000 sterline.
Questo ragazzo diventerà campione del mondo
Come la stragrande maggioranza dei piloti di Formula Uno, anche Lewis Hamilton si è messo al volante sin dalla tenera età. A 9 anni, il futuro pilota della Mercedes era già un asso dei kart e di lui si parlava un gran bene.
Su Lewis cominciarono letteralmente a piovere scommesse, da parte di un po’ tutti i parenti. Ma chi credette di più su di lui fu un perfetto sconosciuto di nome Richard Hopkins. L’uomo scommise nel 1998 che Lewis Hamilton sarebbe diventato campione del mondo.
Allora l’inglese aveva solo 13 anni (è coetaneo di Rooney) e Hopkins ne dovette aspettare dieci prima di passare all’incasso. Ma nel 2008, quando Hamilton divenne il campione del mondo più giovane nella storia della Formula Uno, Hopkins si arricchì di 125.000 sterline.
Gerry McIlroy e il giovane Rory
Nel 2014, Rory McIlroy vinse l’Open di Gran Bretagna, uno dei tornei di golf più prestigiosi del circuito professionistico.
Nel 2004, quando Rory aveva 15 anni, papà Gerry entrò in un’agenzia di scommesse e negoziò una novelty bet: 200 sterline sulla vittoria del figlio all’Open di Gran Bretagna entro dieci anni. Rory ce l’ha fatta quasi sul fino di lana, e Gerry ha potuto esultare due volte – con 170.000 sterline in più in tasca.
Altre scommesse sportive famose
Chiudiamo con altri esempi di scommesse “parentali” su campioni dello sport:
- Nel 2008, Shane Williams fece vincere una scommessa al padre Mark, che prima ancora del suo esordio nella nazionale di rugby gallese puntò sull’eventualità che il figlio avrebbe battuto il record di mete di Gareth Edwards. Nella partita di Sei Nazioni contro la Francia, Williams segnò la meta numero 41, salendo al primo posto nella storia del Galles.
- Il papà di Chris Kirkland convinse altri 12 amici a puntare sull’esordio del figlio in Nazionale. L’ex portiere del Liverpool giocò con i Leoni d’Inghilterra soltanto una volta, in amichevole contro la Grecia. Ma tanto bastò per far vincere alle scommesse il papà e i suoi amici.
- Ryan Tunnicliffe è un centrocampista classe 1992 in forza al Luton Town. Suo padre fece una scommessa sul suo esordio tra le fila del Manchester United, squadra in cui ha fatto tutta la trafila delle giovanili, dal 2001 al 2011. Tunnicliffe ha giocato una sola partita con i Red Devils, il 26 settembre 2012 in Coppa di Lega contro il Newcastle.
